“Intelligenza Artificiale e Cybersecurity”, questo il tema del convegno organizzato a Roma da Unioncamere e da LEX – Istituto per la ricerca giuridico economica, presso la sede di Unioncamere.
Dopo il saluto di benvenuto, Giuseppe Tripoli, segretario generale di Unioncamere, nel suo intervento focalizzato sul tessuto delle piccole-medie imprese, ha evidenziato come il 40-45% di queste in Italia siano considerate “immature digitalmente”. Secondo dati Istat, la mancanza di competenze è un ostacolo per il 55% delle imprese che hanno preso in considerazione l’utilizzo delle tecnologie di intelligenza artificiale senza poi adottarle. Avere dentro le aziende adeguate professionalità e competenze è un passaggio difficile in questo momento, serve la disponibilità a cambiare modalità operative con vecchie tradizioni da mutare, ha concluso Tripoli.
Roberto Serrentino, presidente dell’istituto di ricerca LEX, si è soffermato sui diversi tipi di attacchi informatici riscontrati nella prassi, di cui ai noti fatti di cronaca, e come questi siano aumentati del 300% tra il 2018 e il 2023. Ha, quindi, posto l’accento sui vari steps da seguire perché aziende e istituzioni si possano dotare di un adeguato sistema di difesa contro gli attacchi cyber, sottolineando l’importanza di un’adeguata preparazione tecnica del personale.
Andrea Prete, presidente di Unioncamere, intervenendo sul tema occupazione, competenze e professionalità, ha sottolineato come la maggioranza dei posti di lavoro che esisteranno nel 2030 non è stato ancora inventato. Al tempo stesso – ha osservato Prete – c’è un forte disallineamento tra la formazione e ciò di cui le imprese hanno bisogno. Ci sono professioni che non si riescono a trovare anche nel 70-75% dei casi e questo è un problema che deve trovare una pronta soluzione.
Barbara Caputo, ordinario di Ingegneria Informatica al Politecnico di Torino, ha ricordato come il 2024 sia l’annata dell’intelligenza artificiale con l’assegnazione del Nobel a John Hopfield e Geoffrey Hinton (fisica), che hanno permesso lo sviluppo delle reti neurali artificiali ed a Demis Hassabis, John M. Jumper e David Baker (chimica), che hanno utilizzato l’Intelligenza Artificiale per lo studio delle proteine. Ha poi evidenziato come l’AI sia una grande opportunità per lo sviluppo dell’economia sia negli ambiti tipici (e-commerce, aziende tech), sia nelle PMI industriali e manifatturiere e nell’artigianato, concludendo come i grandi fondi pubblici (ad esempio CDP) siano fondamentali per lo sviluppo e la divulgazione.
Agostino Scornajenchi, amministratore delegato e direttore generale CDP Venture Capital, ha sottolineato come lo sviluppo dell’Intelligenza Artificiale comporterà benefici all’economia mondiale per oltre 3 triliardi di dollari al prezzo di minori posti di lavoro, il che causerà delle trasformazioni di mansioni lavorative, ma la peculiarità dell’elemento non svanirà perché si tratta non di cervelli ma di algoritmi gestiti da cervelli (umani). Attualmente ci sono 2 modelli predominanti nel mondo per l’utilizzo dell’AI: modello USA (obiettivo fare soldi a scapito della regolamentazione e delle ricadute occupazionali) e modello CINA (scopo politico: divulgare il sapere centralmente e indirizzare gli individui). L’Europa è un po’ indietro, ma sta evolvendo velocemente e nelle intenzioni si vuole fare dell’AI anche un pilastro per migliorare l’Unione, così da poter competere con i primi due blocchi. CDP Venture Capital, ha concluso Scornajenchi, è tra i maggiori investitori europei e sta pianificando per i prossimi quattro anni di destinare risorse per 1 miliardo di euro in investimenti in vari progetti: decollo di startup, costruzione di un campione nazionale che possa competere internazionalmente, tecnologia e applicazioni.
Bruno Frattasi, direttore generale dell’Agenzia per la Cybersicurezza nazionale, ha invitato a lavorare su due fronti: da un lato creare competenze digitali, così che le imprese trovino i lavoratori dei quali hanno tanto bisogno, dall’altro fare in modo che le stesse imprese abbiano la consapevolezza necessaria, ad esempio, per difendersi dalle minacce informatiche. Ha spiegato che su questo aspetto al momento il quadro non è molto confortante, sottolineando come l’esplosione tecnologica e gli utilizzi dell’Intelligenza Artificiale siano stati talmente forti negli ultimi anni, che hanno superato la capacità di stare al passo con la formazione, causando in tutta Europa carenze digitali (anche di base). La spinta dei giovani e del mercato sarà inarrestabile e stimolerà le aziende ad aumentare la formazione.
Barbara Martini, professore ordinario, direttore del Dipartimento Scienze e Ingegneria dell’Universitas Mercatorum, ha puntualizzato come l’AI sia uno strumento importantissimo, che customizza i prodotti e rafforza il tessuto manifatturiero, ma non porta ad un miglioramento della vita e della felicità umana. Va vista, pertanto, per la sua utilità pratica. È fondamentale la rete infrastrutturale per l’enormità di dati da trasferire e trattare e, in quest’ambito, grande risalto lo ha la Connettività, grazie anche alla tecnologia 5G, che rappresenta una rivoluzione rispetto alle tecnologie passate. Il 5G, ha concluso Martini, non è solamente rete per cellulari, ma è una vera e propria piattaforma di calcolo e connettività tra i motori principali dell’AI e permette di dispiegare reti locali ed esclusive all’interno delle PMI per sviluppare le tecnologie AI in modo esclusivo e mirato.
Francesco Ubertini, presidente dell’International Foundation for Big Data and Artificial Intelligence for Human Development (IFAB) e presidente del CINECA, ne ha richiamato la mission, quale consorzio interuniversitario italiano senza scopo di lucro, al quale aderiscono università italiane, ministeri, istituzioni pubbliche nazionali. Dal 2018 è tra i consorzi più importanti d’Europa e nel 2022 ha installato Leonardo, il supercalcolatore che forma la rete di calcolo europea ad alte prestazioni EuroHPC. Leonardo processa 250 milioni di miliardi di operazioni al secondo ed è utilizzato per diverse applicazioni avanzate, tra cui simulazioni scientifiche, intelligenza artificiale, ricerca sul clima, modellazione molecolare, difesa e protezione, supportando gratuitamente il tessuto economico europeo. Il centro di supercalcolo italiano, ha concluso Ubertini, è diventato uno dei più importanti centri in Europa e l’Italia rappresenta in questo ambito un punto di eccellenza a livello comunitario.
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