Roberto Serrentino
L’Agenzia delle Entrate ha accolto le proposte pervenute in particolare dall’organismo di rappresentanza dei commercialisti, professionisti che quotidianamente si trovano ad affrontare sul campo le esigenze e le difficoltà del mondo del lavoro e dell’impresa, interfacciandosi con l’Amministrazione Finanziaria a garanzia della correttezza e della trasparenza dell’operato fiscale. Un grosso passo avanti è stato fatto ma, con l’approssimarsi del termine per l’adesione (31 ottobre p.v.), ancora svariati restano i punti e le incertezze che necessitano di ulteriori chiarimenti.
Auspichiamo, quindi, una pronta risposta dell’Agenzia delle Entrate, magari ancora una volta supportata dalla fattiva collaborazione del ceto professionale competente.
Giuliano Castiglia
Serve, in altri termini, uno sforzo di reindirizzamento del percorso storico del CSM lungo i binari tracciati dalla Costituzione.
Ineludibile e decisiva, in questa direzione, si presenta la tappa della riforma del sistema di selezione dei componenti del CSM e dei criteri di affidamento dei cc.dd. “incarichi direttivi”.
Le proposte sono in campo da tempo.
Il sorteggio dei consiglieri (o, quanto meno, dei candidati) e la rotazione nelle posizioni organizzative all’interno dei singoli uffici sono interventi a costo zero che consentirebbero in breve il superamento della gestione partitica del CSM e il ritorno alla legalità e all’imparzialità nella gestione dell’organo di autogoverno.
La questione vera è un’altra. La Politica è veramente disposta a sottrarre ai partiti, togati e non, il controllo del Consiglio Superiore della Magistratura e, così, a rinunciare a un sistema che tanta influenza le consente di esercitare in ambito giudiziario?
Maurizio Mondani
Come preparare le nuove leve per renderle pronte al futuro mondo tecnologico dove l’Intelligenza artificiale sarà una componente sempre più presente? Sul fronte delle politiche attive della scuola serve uno sforzo alla base della formazione, al fine di creare le capacità sinergiche con l’intelligenza artificiale. La tecnologia è qui, non possiamo negarla o combatterla, piuttosto sfruttiamola nel miglior modo possibile ed in modo consapevole. Anche qui, un programma nazionale mirato a fornire gli strumenti alle scuole e formazione ai docenti è comunque indispensabile.
Ben venga l’Intelligenza artificiale nelle classi se diventa la base per una crescita consapevole e positiva. Insegniamo ai nostri ragazzi come utilizzare le tecnologie nel miglior modo, aumentiamo la loro consapevolezza sui pregi e sugli usi impropri. Li prepareremo a vivere in modo responsabile il nuovo mondo intelligente.
Riccardo Cuomo e Gianluca Pesolillo
È proprio nel monitoraggio della fase dell’ingrosso che il sistema camerale esercita un presidio di produzione di dati sui prezzi prima e di strumenti e servizi informativi poi, con l’obiettivo di contribuire alla lettura di quello che sta succedendo e di conseguenza di quello che succederà. Il lavoro che si sta realizzando ha trovato dei riscontri molto positivi nei soggetti, sia istituzionali sia nel mondo delle imprese e dei consumatori, con cui BMTI sta collaborando: ciò crea le condizioni per un’ulteriore accelerazione dei servizi da sviluppare e da mettere a loro disposizione, rendendoli il più possibile accessibili, personalizzabili e facili da utilizzare. Non per divinare il futuro, quindi, ma per orientarsi e avere il maggior numero di dati e conoscenze possibili per prendere decisioni, facendo sì che non sia inutile la nota predica di Luigi Einaudi, prima conoscere, poi discutere, poi deliberare (L. Einaudi, “Prediche inutili”, 1955).
Luigi Ciampoli
Una reale riforma della Magistratura, nel senso richiesto, si potrà ottenere incidendo sul rispetto, specificazione e rigorosa definizione dei rispettivi ruoli dei magistrati, giudicanti e requirenti, senza ricorrere a modifiche della Carta Costituzionale, e soprattutto allontanando dalla riforma sospetti, accuse di rivalsa, di punizioni, vendette o arroganti pretese. In conclusione: all’ingresso in Magistratura si scelga tra i suoi due ruoli, che nel rispetto di una comune vocazione di democrazia e legittimità, ne esprima il completo espletamento e la reciproca sostanziale indipendenza.
Paolo Cento
I daspo, i divieti, le tessere del tifoso non solo non hanno risolto il problema, semmai hanno contribuito ad aggravarlo togliendo spazio ai gruppi storici del tifo e lasciando praterie a chi era in grado di gestire questo salto di qualità con più risorse economiche e più protezioni extrastadio.
Il cd business del tifo, in un calcio in cui tutti speculano e fanno soldi, è una realtà che va regolarizzata non criminalizzata cosi come il modello di associazionismo sportivo del calcio tedesco andrebbe studiato e forse applicato anche in Italia.
Ecco, ci può essere un filo conduttore che dalla vicenda di Dybala può riaprire una riflessione sul calcio nel suo insieme e sulle stesse tifoserie: al momento non è arrivato ancora alcun segnale che questo percorso di riflessione sia iniziato.
Noi però, innamorati del pallone e dello sport più popolare, continuiamo a insistere.