Intervista a Giorgio Randazzo, candidato leghista a sindaco di Mazara del Vallo
Giorgio Randazzo, lei ha già maturato una rispettabile esperienza politica. Nel 2014 è stato eletto al Consiglio Comunale di Mazara del Vallo ed è tutt’ora in carica. Capogruppo di Scelta Libera, nel 2017 è stato candidato alle elezioni regionali nella lista civica “Diventerà Bellissima – Nello Musumeci Presidente”, risultando secondo nelle preferenze. Nel 2018 fonda il movimento civico “Mazara libera” e nell’ottobre 2018 aderisce alla “Lega Salvini Premier”, annunciando la sua candidatura a sindaco. Da gennaio 2019 è il responsabile per Mazara del Vallo della Lega. Cosa l’ha portata ad aderire alla Lega?
Ho scoperto di recente di essere stato un leghista inconsapevole per anni. La Lega è un partito che predilige l’autonomia dei territori in un’ottica di unità nuova. La Sicilia e Mazara del Vallo hanno bisogno più che mai di un partito e di una classe dirigente che batta i pugni nelle sedi che contano, dando priorità al volere delle comunità. Le Lega è questa e con la sua struttura orizzontale e vicina alla classe dirigente consente che prevalgano merito e soluzioni.
Mazara è una cittadina di circa 50.000 abitanti e di questi 5.000 sono tunisini, residenti con le proprie famiglie e perfettamente integrati. Matteo Salvini ha posizioni notoriamente rigide nei confronti degli immigrati, considerato altresì che la Sicilia è il primo sito di sbarco. Come si concilia la politica sugli immigrati di Salvini con la sua candidatura in una realtà così peculiare come quella di Mazara?
Mazara del Vallo è l’esempio di integrazione che la Lega vorrebbe per l’Italia. Per la posizione strategica nel Mediterraneo, nonché per la grande offerta di lavoro data da una flotta peschereccia di quasi 550 natanti, tra gli anni ’70 e ’90 è stato possibile dare spazio ad altre comunità, provenienti da ogni paese dell’Africa, che si sono ben integrate nel tessuto socio economico della città. Solo concorrendo alla pari per il progresso, possiamo ottenere un’integrazione che non sia semplice tolleranza. Il giorno in cui l’Italia avrà uno sviluppo tale da consentire a tutti di ottenere e mantenere un posto di lavoro, potremmo realizzare in larga scala ciò che è accaduto a Mazara del Vallo. Non è un caso che oggi in Germania si parli di chiusura delle frontiere, proprio quando si registra un leggera flessione della sua economia.
Ha parlato con Matteo Salvini?
L’ho sentito telefonicamente e lo risentirò a breve anche per programmare il suo arrivo a Mazara. Vi è tanta gente che lo attende con emozione e ci tiene a fargli conoscere la bellezza dei nostri luoghi, la fragilità di alcuni settori in difficoltà e le esigenze di cambiamento.
Pesca e agricoltura sono le attività che caratterizzano il territorio. Cosa propone per il rilancio di questi settori?
Mazara del Vallo è la Città della Pesca. Da troppo tempo la nostra marineria è allo sbando e senza guida. È assolutamente necessario ripartire dalla nostra identità marinara attraverso la creazione di un organismo che abbia l’obiettivo di tenere uniti la marineria, le attività connesse ed il Comune con funzioni di capofila. L’intenzione non è soltanto quella di creare un organo di rappresentanza unitaria, ma far sì che si possa svolgere un’attività coordinata di promozione e di contrattazione politica con l’obiettivo anche di abbattere i costi esorbitanti di gestione con una sorta di centrale unica di committenza. In misura minore, stessa cosa dicasi per l’agricoltura. Pesca, agricoltura e turismo dovranno camminare di pari passo. Tutto ciò può avvenire solo attraverso l’unità e la coesione dei comparti interessati.
Quali iniziative per incentivare il turismo?
Occorre partire dalla riqualificazione del litorale e dal recupero dei nostri luoghi d’interesse, anche attraverso la messa in discussione di alcuni importanti contratti, come la concessione demaniale del gasdotto Italia-Algeria, che forse ha creato qualche problema alle nostre coste. Poi la creazione di un “brand” per Mazara, che tragga spunto dalla storia cittadina e dalle economie tradizionali, può essere un volano per l’economia. Il tutto accompagnato da una programmazione a medio-lungo termine, in piena sintonia con le strutture presenti sul territorio, volta all’organizzazione di eventi e manifestazioni tipiche locali.
Cosa propone in più e di diverso per la Mazara del domani?
In primis che la nostra città, che “fu già Capitale”, torni ad essere normale. Una città dove tutto ciò che viene riscosso in imposte e tributi sia restituito in servizi. Oggi questo manca, dovendo essere invece un primo step per prepararsi alle sfide del futuro. Ci prefiggiamo di restituire il palazzo alla gente attraverso un’interlocuzione attenta e leale con i cittadini, con iniziative volte alla trasparenza e al merito. Credo sia quello che più venga chiesto oggi dopo anni di politici barricati nelle stanze dei bottoni.
Considerata la sua notorietà cittadina, le diverse liste che appoggiano la sua candidatura ed il recente successo della Lega alle regionali in Abruzzo e Sardegna, lei è dato per favorito alle elezioni del prossimo 28 aprile.
I pronostici a favore lusingano, ma le elezioni amministrative sono ben altra cosa. Solo attraverso interpreti giusti e contenuti credibili si può essere vincenti in una competizione come questa. Sono fermamente convinto che la nostra squadra e la nostra proposta politica non siano seconde a nessuno.
Alla luce delle politiche di Salvini, l’elezione di un sindaco leghista a Mazara sarebbe sicuramente un evento di portata nazionale.
Siamo consapevoli che una vittoria entrerebbe di diritto tra le notizie in “prima pagina” se non addirittura nei libri di storia, come accadde qualche anno fa con il sindaco di Lampedusa, anche se eletto con una Lega diversa. La sfida ci entusiasma anche per questo!