Gabriele Gravina
Sono convinto che per avere un calcio di tutti e per tutti, sia necessaria una Federazione che non si limiti ad esercitare un ruolo di controllo nei confronti del movimento, ma si faccia carico dell’impegno riformatore e ispiratore di una profonda rivoluzione culturale.
Il nuovo governo federale dovrà vincere ‘La partita del futuro’, che non è solo il titolo del mio programma, piuttosto un impegno nel delineare il calcio del domani, che non può prescindere dal dare finalmente un significato concreto alla parola sostenibilità.
La mia idea di riforma dei campionati non è quantitativa ma qualitativa: bisogna ridisegnare i principi della mutualità, studiare la flessibilità degli emolumenti e trovare nuove risorse da distribuire. Solo così metteremo in sicurezza il gioco più amato dagli italiani e contribuiremo a renderlo ancora di più uno degli spettacoli più belli al mondo.
Ugo Utopia
Il mio invito è a non sottovalutare quanto riscrivere gli iter burocratici e riformare la giustizia penale siano interventi essenziali, vitali e improcrastinabili per alleggerire il nostro Paese da veri e propri macigni, che ne impediscono lo sviluppo.
Occorre mostrare coraggio e Draghi col quantitative easing e il whatever it takes, pronunciato in occasione della Global Investment Conference di Londra nel 2012, ha dimostrato agli occhi degli italiani, dell’Europa e del mondo intero di essere artefice e fautore di scelte visionarie e di interventi radicali. Con lui abbiamo forse l’ultima e la più bella speranza del nostro Paese, confidando solo che la modestia e la litigiosità di questa nostra classe politica non si mostri di intralcio alla realizzazione delle migliori riforme, cui il nostro Paese ha necessità e i cittadini diritto di averle.
Amedeo Lepore
Sarebbe auspicabile un’interpretazione per nulla minimalista dei problemi da affrontare e una capacità di tradurre in scelte strutturali l’iniziativa per il rilancio dell’Italia. Non si può pensare a una “realpolitik” in sedicesimo, nelle condizioni date e in mancanza di una poderosa proiezione in avanti come quella realizzata da Bismarck un secolo e mezzo fa. Andrebbero piuttosto aggrediti i temi incompiuti del Recovery Plan, sapendo che altri Paesi hanno già risolto i problemi di gestione e coordinamento, affidandoli a strutture collegate a uno dei vertici dell’esecutivo (Presidente del Consiglio o Ministro dell’Economia) e hanno elaborato programmi credibili. Quello di cui abbiamo bisogno è un governo autorevole e di svolta, a cominciare dalla sua composizione, che possa trarre dalla lezione della pandemia l’impulso decisivo a un solido europeismo e a una grande opera di mutamento del modello di sviluppo nazionale nell’interesse e per il futuro dell’Italia. Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, di fronte all’inconsistenza della “politica politicante” e alla dissolvenza dei partiti, ha fatto la scelta migliore nell’interesse del Pase, in un momento tanto grave e difficile.
Associazione Antigone
Il carcere è un luogo in cui è alto il rischio che scoppino focolai epidemici. Gli istituti penitenziari sono bombe sanitarie potenziali, che è necessario disinnescare anche al fine di evitare che diventino un ulteriore peso per un sistema sanitario già sotto stress.
La pandemia ha fatto emergere, da un lato, alcuni fattori che favoriscono la degradazione dell’ambiente detentivo e, dunque, le tensioni e le violenze che ne conseguono e, dall’altro, dei gravissimi episodi di violenza su cui è necessario che le autorità facciano luce. L’occasione andrebbe colta per intervenire finalmente e in maniera incisiva su elementi strutturali che siano in grado di dare alla pena l’orientamento che la Costituzione le assegna.
Daria Pesce
Secondo l’ordinamento giuridico italiano, segnatamente ai sensi della L. n. 184 del 1983, l’adozione piena è consentita solo ai coniugi uniti in matrimonio, che, nell’ordinamento italiano è, a sua volta, consentito solo a persone di sesso diverso. Quindi, attenendoci scrupolosamente al tenore letterale della disposizione legislativa sopra richiamata, in Italia non è consentito alle coppie omosessuali di accedere all’adozione piena. A causa di mancanza di volontà politica o, forse, del ritardo delle Istituzioni competenti nell’intraprendere iter legislativi capaci di colmare il vuoto legislativo, l’Italia è uno dei pochi Stati Membri europei a non riconoscere l’adozione piena di minori da parte di coppie omosessuali.
Discriminazioni o distinzioni, comunque le si voglia definire, che secondo l’art. 3 della Costituzione non dovrebbero mai sussistere in quanto “Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali.”