Il ruolo che il Lazio dovrà rivestire per il rilancio del comparto del cinema, considerato che è la regione italiana nella quale l’industria del cinema e dell’audiovisivo ha il fatturato più alto, ingloba tra le sue priorità la ristrutturazione, l’adeguamento tecnologico e la costruzione di nuovi studios di Cinecittà, la riorganizzazione delle attività della Roma Lazio Film Commission ed una nuova legge regionale per il cinema.
Di questo si è parlato nell’incontro promosso da Forza Italia presso la sala stampa della Camera dei Deputati, che ha visto gli interventi di Rita Dalla Chiesa, deputato e Capogruppo di FI in Commissione Cultura, Patrizia Marrocco, deputata di FI, Ernesto Irmici, già Consigliere regionale Lazio e coordinatore della Consulta di FI per i problemi istituzionali di Roma Capitale e Lampo Calenda, Presidente dell’associazione International Forum.
Rita Dalla Chiesa ha parlato del cinema a Roma negli anni d’oro della Hollywood sul Tevere e del cinema italiano dei grandi attori e registi, rimarcando la straordinaria ricchezza apportata nel settore dalle nostre maestranze e l’importanza di un ricambio generazionale per non perdere i preziosi saperi artigianali e dare un futuro lavorativo a tanti giovani della regione. Si è detta fiduciosa della possibilità di rilanciare il comparto del cinema e della televisione nel Lazio, sottolineando come “Forza Italia abbia a cuore la Famiglia, puntando su una cultura di incontro e confronto, che unisca tutti”.
L’On.le Marrocco, dopo aver tracciato i suoi 22 anni di esperienza da produttrice televisiva, si è soffermata sull’importanza nella produzione per la televisione delle figure organizzative ed anche amministrative. Ha, quindi, fatto riferimento al costo elevato per l’occupazione temporanea del suolo pubblico ed a quello per le riprese relative al patrimonio culturale di Roma Capitale, concludendo con una proposta per venire incontro alle produzioni romane che vengono girate in città, ovvero permettere le riprese anche il sabato, come si fa quando si è in diaria, ovvero fuori città: l’effetto sarebbe quello di far risparmiare alle produzioni 1 giorno di riprese sul piano di lavorazione del film o della serie Tv, per ogni settimana di lavorazione, per cui un film di 6 settimane in diaria potrebbe essere girato in 5 settimane a Roma, evitando alla produzione il costo della sesta settimana.
Pier Ernesto Irmici, che ha contribuito alla formazione di importanti leggi come il Testo Unificato per il Cinema e del quale fu promotore con la proposta di Legge PL94/2010 “sviluppo del cinema e dell’audiovisivo nel Lazio”, ha ricordato come la Legge n. 2 del 13 aprile 2012 sia risultata determinante per arginare il fenomeno della delocalizzazione di imprese italiane, che si recavano in paesi esteri per girare film e serie Tv con notevoli risparmi dei costi di produzione. Ha ricordato anche come il fondo cinema della regione Lazio abbia visto quadruplicare negli anni il numero di produzioni che presentavano istanza con evidenti positivi impatti sull’economia della regione.
Secondo Irmici, ora però serve una nuova legge regionale per il cinema e l’audiovisivo, al passo con le mutate condizioni di mercato, tecnologiche, produttive, distributive e di fruizione che, insieme alla ritrovata competitività dei teatri di posa di Cinecittà, potrà contribuire a creare “Roma capitale del cinema”.
Lampo Calenda ha aggiunto che il ruolo della Film Commission regionale è fondamentale nella promozione delle location, delle imprese, delle professionalità tecniche, delle maestranze, degli incentivi fiscali e delle sovvenzioni a disposizione delle produzioni, che decidono di lavorare nel Lazio e come per lo sviluppo di una industria del cinema e dell’audiovisivo in grado di competere in Europa e con i players internazionali, sia essenziale rispondere in maniera efficace e creativa anche alle necessità di formazione, alle professioni e all’apprendistato ai mestieri del cinema, la cui “eccellenza artigianale” è rinomata nel mondo. Riportare la dotazione del fondo cinema a 15 milioni annui permetterà inoltre di rispondere alle attese delle professionalità artigianali e delle produzioni indipendenti per lo sviluppo dei progetti cinematografici e televisivi di interesse regionale.