Spesso a chi è genitore viene in mente una domanda: saranno sicuri i nostri figli minori, soprattutto i più piccoli, quando navigano su internet? Questa domanda è sempre più pertinente, considerando che la tecnologia ogni anno muove passi da gigante e i minori, se non vengono controllati adeguatamente i mezzi di comunicazione, potrebbero essere sempre più vulnerabili.
Quando molti anni fa (ne sono passati addirittura venti) mi occupavo come consigliere del ministro delle comunicazioni della tutela dei minori, lo scenario era molto differente rispetto ad oggi. Non solo l’universo di internet era diverso, ma diversi erano anche gli strumenti per poter usufruire della rete. Pensiamo ad esempio all’enorme diffusione in questi ultimi anni degli smartphones e dei tablets che consentono agli utenti, compresi i minori, la possibilità di un maggior utilizzo della stessa rete.
Già, comunque, in passato ci rendevamo conto dell’importanza della tutela dei minori, per prima cosa riguardo alla televisione, che all’epoca era lo strumento più importante e in secondo luogo ad internet. Fu per tali motivi che il sottoscritto lavorò insieme ad una commissione di esperti, dapprima alla stesura del codice di autoregolamentazione tv e minori e successivamente, coordinando la commissione normativa, alla stesura del codice di autoregolamentazione internet e minori. Lo scopo di questi codici era quello di obbligare le emittenti televisive e gli operatori internet che sottoscrissero gli accordi ad una tutela maggiore dei minori sui mezzi di comunicazione.
Di anni ne sono passati molti dal varo dei due codici menzionati, ma i rischi per i nostri figli non sono affatto diminuiti, perché, come detto, la diffusione dei mezzi attraverso cui è possibile navigare in internet in questi ultimi anni è molto aumentata.
Inoltre, la televisione, che prima era il più importante mezzo che veniva utilizzato dai minori, in epoca recente è stata soppiantata da internet che, anche attraverso la smart tv, è diventato il protagonista indiscusso delle comunicazioni moderne.
A queste considerazioni se ne aggiunge un’altra, ossia quante volte ognuno di noi genitori è costretto ad assistere all’utilizzo oltre misura da parte dei nostri figli dell’ipad o del telefonino e allo stesso tempo quante volte ci sforziamo di controllare e di arginare un utilizzo eccessivo di tali strumenti da parte dei nostri figli.
Al rischio per i nostri figli di imbattersi sulla rete in contenuti non adatti si sono poi aggiunti altri pericoli. Pensiamo al cosiddetto cyberbullismo, che è diventato un fenomeno sempre più dilagante, al punto purtroppo da spingere alcuni adolescenti a compiere atti estremi e terribili quali il suicidio. Si è cercato e si sta ancora cercando di correre ai ripari, anche per combattere questi ultimi fenomeni, ovviamente non senza difficoltà.
Si sono messi in atto diversi strumenti, fra cui la legge “Disposizioni a tutela dei minori per la prevenzione e il contrasto del fenomeno del cyberbullismo”, entrata in vigore il 18 giugno del 2017 e, a riguardo, il 7 febbraio del 2017 è stata persino istituita la Giornata Mondiale contro il Bullismo e il Cyberbullismo, che vede protagoniste le scuole e le istituzioni italiane.
Ma al di là di qualunque legge o strumento, si era capito già molti anni prima e ancora adesso si deve comprendere che la parte più importante, oltre naturalmente le scuole, la facciamo noi genitori, che siamo gli unici a poter controllare e ad intervenire per evitare che i nostri figli possano andare incontro a danni molto rilevanti. Ricordiamo sempre però che un controllo efficace va sempre affiancato ad un dialogo costruttivo, altrimenti avremo perso la partita più importante della nostra vita.