L’euro digitale,
aspettative e criticità
della nuova moneta comune


La Banca Centrale Europea, unitamente alle Banche centrali nazionali dell’area euro, a partire da gennaio 2020 ha avviato una serie di attività per l’introduzione di un euro in forma digitale, ovvero una versione digitale del contante, così da offrire a tutti i cittadini europei una nuova forma di pagamento, che verrebbe ad affiancarsi alle consuete monete e banconote, senza tuttavia sostituirle.

L’euro digitale costituirebbe un bene pubblico, le cui funzioni di base sarebbero gratuitamente utilizzabili dai singoli utenti.

Come recentemente puntualizzato da Chiara Scotti, Vice Direttrice Generale della Banca d’Italia, la nuova forma di moneta sarà emessa solo se il necessario impianto normativo (“Regolamento del Parlamento europeo e del Consiglio relativo all’istituzione dell’euro digitale”) verrà adottato dal Parlamento europeo e dal Consiglio dell’Unione europea, considerato che nel frattempo l’Eurosistema ha già avviato una fase preparatoria da concludersi entro novembre 2025, durante la quale saranno definite le principali caratteristiche dell’euro digitale con un sistema di norme comuni atte all’offerta dei servizi associati alla nuova moneta. Solo alla fine del 2025 il Consiglio direttivo della BCE deciderà, quindi, se passare alla successiva fase dei preparativi e, in tal caso, ne definirà tempi e portata.

L’euro digitale avrà un valore nominale costante e corso legale, senza costituire una criptovaluta ovvero uno strumento di investimento, ma esclusivamente un nuovo mezzo di pagamento a disposizione dell’intera società.

Riprendendo le considerazioni di Chiara Scotti, diversi sono i vantaggi legati alla nuova moneta digitale, dalla semplicità all’inclusione, alla protezione della privacy. Semplicità, ovvero offrire un unico mezzo di pagamento accettato da tutti e ovunque nell’area euro, come attualmente garantito dalle sole banconote, ma senza il limite degli scambi fra persone o in fisici punti vendita. L’euro digitale potrà essere utilizzato per qualsiasi tipo di transazione, nei negozi fisici ed online, nei rapporti con la Pubblica Amministrazione e nei trasferimenti tra privati all’interno dell’area euro. La nuova moneta, a differenza di qualsiasi altro strumento di pagamento digitale, sarà poi in grado di eseguire sempre ogni tipo di transazione, comprese quelle in assenza di copertura internet, ovvero in caso di blackout.

L’euro digitale favorirà, quindi, l’inclusione, risultando accessibile a tutti i cittadini dell’area euro attraverso l’uso di una app mobile, o una carta fisica, di facile ed intuitivo utilizzo, rivolta soprattutto alle persone tecnologicamente meno esperte, ovvero soggette a disabilità.

Sulla tutela e sulla massima riservatezza, quale diritto fondamentale di ogni cittadino, è altresì incentrata la nuova moneta, ove i pagamenti online adotteranno le più recenti tecnologie di protezione della privacy, rispetto agli usuali standard garantiti dalle soluzioni commerciali oggi esistenti. Per i pagamenti offline si otterrà, poi, un livello di riservatezza paragonabile a quello del contante, per cui solo l’ordinante e il beneficiario avrebbero accesso ai dati dell’operazione.

L’euro digitale consentirà, pertanto, di effettuare pagamenti, in negozi fisici ed online e tra privati, sicuri ed istantanei, indipendentemente dal paese dell’area euro in cui si trovino o dal loro fornitore di servizi di pagamento.

Se, infatti, oggi i consumatori dell’area euro hanno raramente la possibilità di utilizzare i pagamenti istantanei nei negozi, impedendo così agli esercenti di ricevere immediatamente le somme loro spettanti, attraverso i pagamenti in euro digitali, grazie all’introduzione di standard uniformi, verrà meno l’attuale dipendenza dalle imprese private non europee che risultano dominare il settore dei pagamenti.

Per l’uso della nuova moneta sarà necessario dotarsi di un portafoglio in euro digitali, presso banche o uffici postali, sul quale effettuare delle vere e proprie “ricariche” grazie ad un conto corrente appositamente dedicato, ovvero depositando del contante.

Le somme ricevute in euro digitali potranno rimanere nel portafoglio, fino al raggiungimento di un prestabilito limite massimo, e da questo girate sul richiamato conto corrente dedicato.

L’euro digitale, come previsto dalla Commissione Europea, sarà reso disponibile a cittadini, imprese e soggetti pubblici, residenti ovvero stabiliti, su base permanente o temporanea, in un paese dell’area euro.

Avrà accesso all’euro digitale anche chi si reca nell’area euro per motivi personali e/o professionali, ovvero chi in passato risiedeva o si era stabilito in un paese dell’area euro.

Anche chi risiede, ovvero è stabilito al di fuori dell’area dell’euro, potrà ugualmente avere accesso all’euro digitale, procedendo con l’apertura di un apposito conto presso un fornitore di servizi di pagamento stabilito o residente in un paese membro dello Spazio economico europeo.

Fin qui opportunità e benefici dell’euro digitale, ma si rilevano tuttavia sussistere anche possibili non trascurabili svantaggi, atteso che una rapida circolazione dell’euro digitale potrebbe drenare fondi dalle banche, intaccando la loro raccolta e innescando una possibile chiusura dei rubinetti del credito. Come indicato nell’art. 16 della proposta di Regolamento del 28 giugno 2023 della Commissione Europea, si dovrebbe limitare l’uso dell’euro digitale come riserva di valore, ovvero non permettere che produca interessi.

Non trascurabile è inoltre il rischio di un mancato o basso utilizzo della valuta digitale europea, per cui i suoi benefici potrebbero risultare inferiori rispetto ai rilevanti costi sostenuti per lanciarla. 

Se le moderne tecnologie digitali stanno trasformando la moneta e le modalità con cui possiamo trasferirla, l’euro digitale costituisce uno sforzo comune europeo che, unitamente alle Banche centrali dell’Eurosistema, coinvolge i co-legislatori europei per definire il necessario quadro legislativo di riferimento, e chiama in causa direttamente il mercato per bilanciare le diverse esigenze dei singoli attori, siano questi commercianti, imprese, consumatori o operatori finanziari.

Non resta dunque che attendere per vedere se effettivamente l’euro digitale avrà luce e diverrà la nuova e più avanzata moneta dell’Unione Europea, ove noi consumatori saremo chiamati ad utilizzarla quotidianamente e condividerla in un mondo dove l’intelligenza artificiale e le nuove tecnologie vengono sempre più incisivamente ad influenzare le nostre giornate e la nostra esistenza.

E mentre aspettiamo, Donald Trump si muove per sostenere le criptovalute legate al dollaro!

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