La Composizione negoziata,
una procedura di risanamento aziendale sempre più in voga


Tra le raccomandazioni che la Commissione Europea aveva fatto nel tempo all’Italia, vi era quella che il nostro Paese introducesse strumenti diretti ad evitare che le crisi d’impresa si trasformassero in default o in conclamati fallimenti.

Per questo negli scorsi anni, è stato messo a punto un set di strumenti destinato a famiglie e micro imprese (quale è la procedura di sovraindebitamento), sono stati riorganizzati con il Codice della crisi gli strumenti esistenti ed è stata introdotta, dopo diverse formulazioni (come quella relativa agli Ocri) la Composizione negoziata, la procedura stragiudiziale che consente il risanamento delle aziende in condizioni di squilibrio patrimoniale o economico-finanziario, affidando al sistema camerale un ruolo primario in questo ambito.

Dopo una partenza al rilento, da considerare del tutto normale data la novità dell’istituto, intorno a questo istituto sta crescendo l’attenzione e l’adesione ed è ora possibile fare un primo bilancio.

Sono quasi 2.400 le adesioni dalla sua partenza e l’83% in più le istanze presentate nel 2024 rispetto all’anno recedente, con 1.089 imprese avviate a risanamento.

Sta crescendo anche il numero dei lavoratori salvati dal possibile licenziamento (oltre 13mila) e la dimensione delle imprese che ricorrono a questo strumento, che, nell’81,5% dei casi sono società di capitali, hanno mediamente 56 addetti e registrano 10 milioni di euro di valore della produzione. La maggioranza delle imprese opera nelle attività manifatturiere (25,9%), nel commercio all’ingrosso e al dettaglio (23,3%) e nelle costruzioni (12,2%).

Perché questo strumento è importante? Perché consente alle imprese in difficoltà di intraprendere un percorso di risanamento con il supporto di un esperto esterno e terzo. E di salvare così l’attività e i suoi lavoratori.

Indubbiamente l’esperienza che le Camere di commercio stanno maturando con questa procedura mostra che la tempestività è fondamentale. La Composizione negoziata, infatti, riesce ad essere davvero efficace quando le imprese riescono ad anticipare i prodromi della crisi. Questo rende indubbiamente più agevole riuscire a trovare un accordo con i creditori e sviluppare un piano di rientro che sia ragionevole per l’impresa e accettabile per i fornitori. E mette chiaramente in luce il ruolo – determinante – dell’esperto, che deve essere in grado di far dialogare le parti, facendo in modo che esse convergano su un accordo che sia frutto di un equilibrato compromesso.

Insieme al numero di domande presentate, è sensibilmente aumentata nel tempo la dimensione e la struttura media delle aziende che fanno ricorso alla Composizione negoziata, in termini di valore della produzione, numero di addetti e forma giuridica delle stesse. Di fatto quello che sta emergendo in questi mesi è che la Composizione negoziata sta “funzionando” principalmente per le imprese di medio-grandi dimensioni. Le piccole, probabilmente, non hanno la stessa capacità di negoziazione con le parti.

Uno dei principali elementi di forza della Composizione negoziata è rappresentato dai tempi di svolgimento della procedura che, per espressa previsione normativa, sono più rapidi e contenuti rispetto a quelli giudiziali delle procedure concorsuali.

I dati sulla durata delle Composizioni negoziate concluse – calcolata assumendo come parametri temporali di riferimento la data di accettazione dell’incarico dell’esperto e quella di archiviazione dell’istanza – mostrano che le procedure durano, in media, 224 giorni e che il 64% delle imprese si avvale della proroga di ulteriori 180 giorni prevista dalle norme.

Le tempistiche necessarie per giungere a una chiusura favorevole della Composizione negoziata sono mediamente di 325 gg: quasi la totalità delle imprese, infatti, ha bisogno di più di 6 mesi per concludere il procedimento (circa il 90%).

Tanto tempo? Direi proprio di no, considerando che secondo diversi studi la fase giudiziale di un concordato preventivo concluso con successo, ad esempio, dura in media oltre 500 giorni.

Questa procedura, quindi, ha una serie di effetti positivi: aiuta a salvare e tenere in vita imprese altrimenti destinate a fallire, riduce i tempi necessari al loro risanamento, alleggerisce il ricorso ai Tribunali.

Non a caso, con il nuovo decreto correttivo al Codice della crisi entrato in vigore a settembre 2024, il legislatore ha valorizzato ulteriormente le potenzialità della Composizione negoziata, definendola come uno strumento che ha esito positivo non soltanto quando porta ad una delle specifiche soluzioni di risanamento individuate dalla normativa (accordi, contratti, moratorie, ecc.). Anche gli eventuali sbocchi giurisdizionali, infatti, vanno considerati come risultati positivi della composizione che, rispetto ad essi, è chiamata a svolgere un ruolo preparatorio e propedeutico tale da garantire ristrutturazioni più rapide ed efficienti.

C’è un ulteriore aspetto che mi fa piacere sottolineare. Sebbene per la buona riuscita della Composizione negoziata sia essenziale l’opera di mediazione dell’esperto, gran parte della procedura (raccolta dei documenti e delle informazioni necessarie, presentazione dell’istanza, ecc.) avviene, nel pieno rispetto della riservatezza e della trasparenza, attraverso una piattaforma digitale (https://composizionenegoziata.camcom.it) gestita dal sistema camerale, che semplifica molto il processo e assicura all’imprenditore e ai diversi soggetti coinvolti flessibilità e tempestività.

Un aspetto non da poco, considerando che gli imprenditori che desiderano avviare il percorso di risanamento attraversano di sicuro un momento difficile e devono essere aiutati e supportati. Quindi di tutto hanno bisogno, tranne che di ulteriori e inutili complicazioni.

Giuseppe Tripoli

Segretario Generale di Unioncamere

Registrato al Tribunale di Roma il 19/09/2018, n. 155
Direttore: Roberto Serrentino

© Copyright 2024 | Dimensione Informazione
Tutti i diritti riservati

Privacy Policy Cookie Policy Cambia preferenze

Contatti:
Viale Giuseppe Mazzini, 134 - 00195 Roma
Telefono: 06.37516154 - 37353238
E-mail: redazione@dimensioneinformazione.com