Roberto Serrentino
Nessun soggetto è immune da minacce di aggressione digitale, vuoi che si tratti di persona fisica o giuridica, ente pubblico o privato, istituzione amministrativa o politica e indipendentemente dalle dimensioni e dal settore in cui opera.
Un rischio zero purtroppo non esiste. Ciò che si può, anzi si deve fare con tutti gli elementi disponibili della scienza, della tecnologia e della formazione e avvalendosi anche delle best practice, è finalizzare processi che minimizzino il più possibile il rischio. Solo così, passo dopo passo, i livelli di difesa saranno sempre più elevati, supportati da tecnologie ancor più avanzate con l’ausilio dell’Intelligenza Artificiale, per far fronte alle minacce di quanti possano arrivare finanche a minare la sicurezza di un Paese.
Riccardo Cuomo e Giulio Montanari
La sfida che si presenta agli amministratori pubblici è quella di declinare correttamente l’istituto nel solco dei parametri posti dal legislatore. L’in house providing si pone quale modello in grado di garantire efficienza ed efficacia senza disperdere il patrimonio pubblico di conoscenza e competenza, conservando l’indirizzo politico dell’amministrazione a garanzia di prestazioni che siano in grado di produrre utilità sociale ed economica per cittadini e imprese. L’in house non deve indulgere alla tentazione di sopperire alle carenze strutturali delle amministrazioni, ma deve porsi quale strumento per acquisire competenze verticali e prestazioni specialistiche sotto l’egida dell’ente di riferimento, anche nel necessario raccordo con i soggetti amministrati cui le società in house sono strutturalmente più vicine. Prestazioni differenti da quelle reperibili sul mercato in regime di concorrenza perché contraddistinte dall’imparzialità dell’azione amministrativa, dalla sensibilità connessa alle pubbliche funzioni e dalla valorizzazione e sistematizzazione delle esperienze di amministrazione e di governo.
Christian Brogna
La necessità di prendere decisioni con implicazioni di vasta portata, spesso sotto pressione, può avere un impatto significativo sul cervello. La professione del magistrato è infatti intrinsecamente stressante.
Il cervello dei magistrati rappresenta quindi un esempio straordinario di come l’architettura cerebrale possa sostenere compiti complessi che combinino logica, etica ed empatia. Comprendere questi meccanismi non è solo un esercizio accademico, ma offre spunti concreti per ottimizzare il loro lavoro e promuovere una giustizia efficace ed equilibrata.
Desta meraviglia come il cervello umano sia capace di adattarsi a sfide così elevate, mostrando la sua straordinaria versatilità e potenzialità.
Omar Tujjar e Fabio Massimo Abenavoli
Da un capo all’altro del pianeta, istituzioni internazionali e organizzazioni umanitarie iniziano ad investire risorse nella creazione di piattaforme e algoritmi pensati per colmare il divario che separa i grandi centri specializzati dalle cliniche di frontiera.
L’uso dell’IA nei contesti sanitari più fragili e la parallela ottimizzazione delle prestazioni ospedaliere gettano le basi per un futuro in cui accesso alle cure e qualità dell’assistenza non siano più diritti riservati a pochi fortunati. È il segnale di un cambiamento epocale, in cui l’IA, dietro la freddezza apparente dei numeri, mostra invece un lato estremamente umano: la capacità di avvicinare fra loro le persone, di dare risposte concrete a chi per troppo tempo è rimasto tagliato fuori dalle conquiste scientifiche, e di offrire a medici e infermieri uno strumento potente per moltiplicare i benefici del loro lavoro.
Dimensione Informazione
Non è più la sola ricchezza economica che fa di un Paese un luogo dove vivere meglio o peggio, sono infatti sempre più numerose le classifiche, che fanno riferimento a dati nuovi ed eterogenei.
L’offerta culturale, l’educazione e la bellezza del paesaggio, assurgono quindi a nuovi, possibili fattori di confronto, ma la lista potrebbe essere quanto mai lunga.
La qualità della vita, personale e collettiva, all’interno di un Paese con i suoi condizionamenti, limiti e opportunità, sta diventando sempre più prioritaria, per cui, indipendentemente dai fattori comuni legati all’ambiente, alla viabilità, alla sanità, ecc. sta a noi costruire un modello di vita che provi a massimizzare quanto di buono ci sia nella nostra città e le opportunità che offre il Paese in cui si vive e a limitare, per quanto possibile, i condizionamenti e i danni alla nostra vita quotidiana, familiare e sociale.
Dimensione Informazione
Oggi lo Statuto dell’Opera è in corso di revisione/riscritturazione e c’è chi assicura che nel testo definitivo il “ridimensionamento” della Prelatura sarà marcato, atteso l’intervenuto declassamento ad “associazione pubblica clericale di diritto pontificio”.
Tuttavia, non sfugge come questi provvedimenti di Papa Francesco siano di portata più generale, si potrebbe quasi dire urbi et orbi, perché rivolti a tutti i movimenti, peraltro sostenuti da Giovanni Paolo II “promotore di un cattolicesimo identitario e trionfale”.
Da qui la considerazione che, in realtà, non è vero che Papa Francesco non abbia particolare simpatia nei confronti dell’Opera, essendo il suo disegno di riscrittura degli Ordini ecclesiastici di portata ampia, universale e omnicomprensiva.
Dimensione Informazione
Cosa accade all’interno del Grande Oriente d’Italia (GOI), il principale e più importante gruppo massonico italiano?
Da mesi è in corso una contesa tra gli aspiranti Gran Maestri, che a suon di carte bollate e ricorsi in Tribunale, cercano di aggiudicarsi la tanto agognata carica.
Certamente non appare uno spettacolo edificante, anche perché i contendenti dovrebbero essere soggetti illuminati e affrancati dalle passioni, che gli stessi definirebbero profane.
Sembra esserci un certo allontanamento dallo spirito, che dovrebbe istituzionalmente caratterizzare la massoneria. Forse taluni sembrano ritenerla una sorta di super partito, cosa non proprio in linea con i suoi scopi.