Roberto Serrentino
Appare evidente l’impegno della FIGC acché non siano più tollerati e, quindi, vengano portati alla luce e duramente sanzionati comportamenti lesivi della dignità della persona, della salute e dell’equilibrio psicofisico dei minori.
L’auspicio è che le prescrizioni normative e ordinamentali, fin qui sinteticamente richiamate, siano al più presto attuate e le scadenze rispettate e che tutti i soggetti interessati all’assunzione di responsabilità siano operativi, non solo per il rispetto delle norme, quanto soprattutto nel superiore rispetto dell’etica, del prossimo e ancor più dei minori, principi e valori imprescindibili di una società che voglia davvero qualificarsi come “civile”.
Lo sport è lealtà, rispetto e inclusione e niente e nessuno deve mai derogare da tutto questo.
Gabriele Gravina
L’autonomia dell’ordinamento sportivo rappresenta uno dei principi fondamentali che regolano il mondo dello sport, garantendo che le istituzioni sportive possano autogovernarsi, stabilendo regole e organizzando l’attività in modo indipendente dalle interferenze di altri ordinamenti, come quello statale.
Rispetto ed equilibrio sono l’architrave della riforma dello Statuto che abbiamo approvato. Per questo, nel dialogo che ha portato alla modifica dello scorso novembre, mi sono sempre ispirato ad un principio che ritengo fondamentale e che è stato poi condiviso dalla stragrande maggioranza dei delegati assembleari: l’equilibrio tra le due dimensioni principali del calcio italiano, quella della partecipazione e del calcio come industria dello spettacolo.
Giancarlo Abete
Le tre direttrici nell’ambito della quali si declina l’attività sportiva evidenziano il valore educativo – legato alla sviluppo e alla formazione della persona – il valore sociale dello sport – che rappresenta un fattore di aggregazione e strumento di inclusione per persone in condizioni di svantaggio quali quelle di tipo socio-economico; etnico – culturale o fisico-cognitivo e l’innegabile correlazione dello sport con la salute nella più moderna concezione di benessere psico-fisico integrale della persona.
Il calcio dilettantistico nel nostro paese non è solo sport, ma un vero e proprio tessuto sociale che unisce comunità, promuove valori e rappresenta un’opportunità di crescita per centinaia di migliaia di giovani.
Nel solco dei valori che Papa Francesco ci ricorda come fattori fondamentali per vivere lo sport e dell’art. 33 della Costituzione dobbiamo tutti impegnarci per uno sport e un calcio socialmente responsabile.
Antonio Misiani
Le dimissioni di Carlos Tavares da amministratore delegato del gruppo Stellantis hanno evidenziato drammaticamente il fallimento del piano industriale della società, travolto dal pessimo andamento delle vendite e dei conti e da una serie di errori di conduzione e, più in generale, la grave crisi che ha investito tutta l’industria automobilistica in Europa e in Italia.
In questi anni i grandi manager delle case europee si sono cullati sugli allori, sottovalutando quanto stava avvenendo e distribuendo montagne di dividendi ai loro soci anziché reinvestire gli utili in ricerca e sviluppo. Oggi, stiamo pagando carissima questa miopia e il comparto automobilistico europeo rischia di fare la stessa fine di BlackBerry con l’avvento di iPhone.
Stefano Castiglione
Va accolta con favore l’esclusione delle ASD da una normativa come la direttiva Bolkestein e, se vogliamo, troppo tardi il legislatore è intervenuto operando un ovvio distinguo tra associazioni sportive dilettantistiche e società economiche che operano nel mercato. Chissà se in un prossimo futuro non si riesca ad andare oltre, cercando di avvicinare le associazioni sportive agli enti pubblici territoriali al fine di favorire ed incentivare la concessione e l’affidamento in genere di spazi demaniali, spesso abbandonati e oggetto di discariche abusive oppure di campi nomadi.
Il legislatore non ha solo adottato una norma ma ha manifestato una dichiarazione d’intenti che riconosce lo sport come un pilastro del benessere sociale, economico e sanitario del Paese. La salute pubblica, l’economia e la coesione sociale sono strettamente legate alla diffusione della pratica sportiva, e il sostegno alle associazioni sportive dilettantistiche rappresenta un investimento oltremodo positivo.
Andrea Reale
Come ogni Governo che si rispetti anche quello in carica ha deciso di mettere finalmente mano alla più importante e rivoluzionaria riforma della Giustizia penale. L’attuale Ministro della Giustizia, ex Procuratore aggiunto della Repubblica, insieme alla Presidente del Consiglio, si è prodigato nella predisposizione di un testo di disegno di legge costituzionale. Il d.d.l. è stato presentato nel mese di maggio del corrente anno e consta di otto articoli.
La sensazione finale è quella di un progetto punitivo e ritorsivo nei confronti della magistratura tutta, volto più che a inverare il principio del “giusto processo”, a intimidire e soggiogare il terzo potere dello Stato a quello degli altri due, nonché agli organi di controllo e di governo interno dell’Ordine giudiziario. Sarebbe davvero una riforma epocale della Giustizia, ove concretizzata, in quanto definitivamente esiziale per l’autonomia ed indipendenza della Magistratura. Se è questo il fine che si vuole perseguire, con il disegno di legge costituzionale si raggiungerà certamente l’obiettivo.
Dimensione Informazione
Nell’ultimo G20 tenutosi a Rio de Janeiro il 18 e 19 novembre si è riscontrato un significativo cambio di rotta, ovvero un nuovo orientamento della politica fiscale non più focalizzata sulla tassazione degli ingenti profitti conseguiti dai giganti digitali, quanto piuttosto volta a ridistribuire una frazione dei patrimoni accumulati dai super ricchi.
Salutiamo con favore questo approccio alla Robin Hood del G20, che comunque viene a scontrarsi con obiettive difficoltà tecniche e di armonizzazione e i cui tempi di realizzazione appaiono del tutto imprevedibili, mentre risulta preoccupante che venga accantonata la più immediata, e sicuramente più efficace in termini di certezza del prelievo, tassazione dei giganti del web. Dai dazi all’armonizzazione fiscale, Trump inizia a farsi sentire!