Prezzi, inflazione e sguardo al futuro:
il patrimonio informativo delle Camere di commercio come strumento per prendere decisioni

È difficile fare previsioni, soprattutto sul futuro. La frase, attribuita al danese Niels Bohr, premio Nobel per la Fisica nel 1922, è un monito a tenere a mente che alla necessità di governare il futuro fa spesso da contraltare la difficoltà, quando non l’impossibilità, di prevederne gli sviluppi.

Informazioni e dati sui prezzi a vantaggio di istituzioni, imprese e consumatori
In queste righe – omettendo di precisare quanto imprevisti e imprevedibili siano stati gli avvenimenti degli ultimi cinque anni – si proverà a calare questa difficoltà di fare previsioni nel campo economico e più precisamente in quello dei prezzi e delle dinamiche inflattive dei beni, a partire da quelli agroalimentari. Ciò, senza rinunciare a costruire gli strumenti tecnici per formulare scenari e per definire aspettative motivate e il più possibile solide. Per farlo, è necessario mettere la massima cura nella raccolta dei dati e nella loro lavorazione, costruire ed aggiornare i modelli interpretativi, trasformare e tradurre i molti e micro dati raccolti in informazioni e strumenti. In particolare, parliamo di strumenti che siano leggibili e comprensibili da chi dovrà poi utilizzarli per prendere delle decisioni che guardino al futuro – siano esse politiche, imprenditoriali o di comportamento di acquisto, a seconda che il soggetto sia un’istituzione, un’impresa o un consumatore. In questo, come si vedrà, il sistema delle Camere di commercio, anche attraverso la propria società consortile di sistema BMTI (Borsa Merci Telematica Italiana S.c.p.a.), dà un suo importante e crescente contributo alla costruzione e alla diffusione di tali strumenti e servizi informativi.

Un passo indietro di quattro anni e mezzo e la ricomparsa dell’inflazione
Il comunicato stampa dell’Istituto nazionale di statistica relativo all’inflazione del mese di gennaio del 2020 esordisce così: nel mese di gennaio, si stima che l’indice nazionale dei prezzi al consumo per l’intera collettività (NIC), al lordo dei tabacchi, registri un aumento dello 0,1% su base mensile e dello 0,5% su base annua (come nel mese di dicembre). Questo era l’ordine di grandezza di un fenomeno, la crescita dei prezzi, che poi sarebbe diventato, e tutt’ora in parte è, uno dei temi principali dell’agenda, delle scelte e delle preoccupazioni dei governi, delle imprese e dei consumatori. A partire dal 2021, infatti, l’economia italiana e quella dell’Area Euro sono state colpite da una progressiva crescita dell’inflazione, determinata dall’operare congiunto e simultaneo di diversi fattori. Fra questi, in primis la forte ripresa della domanda seguita alla ripartenza delle attività economiche dopo la pandemia, e successivamente i molteplici problemi dal lato dell’offerta venutisi a creare a seguito delle interruzioni delle catene di approvvigionamento causate dalla pandemia, dalle guerre e dalla crisi energetica. Crisi energetica che ha contribuito ad alimentare il balzo dei prezzi di molte materie prime e ha avuto ripercussioni sull’aumento dei costi di trasporto.

L’impennata dell’inflazione è arrivata a toccare nel 2022 un valore medio del +8,2%, su livelli che non si vedevano dalla metà degli anni ’80. Ed ha inevitabilmente riportato l’attenzione del dibattito politico, sociale ed economico sul tema della formazione dei prezzi lungo le filiere e, parallelamente, sull’adozione di strumenti che consentano un costante ed efficace monitoraggio dei prezzi e dei mercati all’interno dei quali essi vengono formati.

In questo scenario hanno assunto una rinnovata importanza la rilevazione dei prezzi e delle tariffe da un lato ed il sostegno alla competitività delle imprese e dei territori dall’altro, tramite la strategica attività d’informazione economica svolta dal Sistema delle Camere di commercio italiane. In particolare, la rilevazione dei prezzi all’ingrosso, funzione storicamente esercitata dalle Camere, costituisce un presidio informativo centrale nell’articolazione delle filiere, ponendosi dopo la produzione e, soprattutto, prima del consumo. Il monitoraggio e l’analisi dei prezzi all’ingrosso assumono in questo modo anche la funzione di antenna in grado di intercettare quegli elementi – sia di tensione che distensivi – che avranno delle conseguenze su altri prodotti della filiera e sulle dinamiche dei prezzi al consumo.

Leggere i prezzi all’ingrosso per anticipare le dinamiche al consumo
In questa attività sui prezzi, le Camere di commercio sono affiancate da BMTI, società consortile del sistema camerale senza scopo di lucro, che si occupa di raccogliere, di analizzare e di valorizzare il composito e capillare patrimonio informativo sui prezzi all’ingrosso ufficiali delle Camere di commercio, dei Mercati all’ingrosso, delle Commissioni Uniche Nazionali e dalle quotazioni della Borsa merci telematica italiana. Sono migliaia, infatti, i dati sui prezzi prodotti ogni settimana dal sistema camerale e il compito di BMTI è proprio quello di raccoglierli, integrarli e renderli intelleggibili e il più possibile funzionali alle esigenze dei diversi potenziali utenti (istituzioni, imprese e consumatori).

Un primo contributo di semplificazione e di costruzione di risposte informative alle domande delle imprese e delle istituzioni è la produzione di un indice nazionale dei prezzi all’ingrosso agroalimentari, che Unioncamere e BMTI elaborano e diffondono tutti i mesi. Si tratta di un indice costruito con l’obiettivo di fotografare le dinamiche mensili all’ingrosso, il quale permette spesso, anche, di anticipare quello che potrà succedere al consumo. Un esempio: l’aumento dei prezzi al consumo dei prodotti agroalimentari avviene spesso solo dopo che una campagna di produzione (non necessariamente nazionale, dato che molti mercati sono definitivamente internazionali) sia andata male quantitativamente o qualitativamente. È quello che è successo al frumento duro e nella semola nel 2021 e che è stato poi osservato nei rincari dei prezzi della pasta da inizio 2022. O ancora nella scorsa campagna dell’olio di oliva, uno dei prodotti agroalimentari che più è aumentato al consumo nell’ultimo anno e i cui aumenti erano stati ampiamente anticipati dal monitoraggio e dalla lettura dei dati all’ingrosso.

È proprio nel monitoraggio della fase dell’ingrosso che il sistema camerale esercita un presidio di produzione di dati sui prezzi prima e di strumenti e servizi informativi poi, con l’obiettivo di contribuire alla lettura di quello che sta succedendo e di conseguenza di quello che succederà. Il lavoro che si sta realizzando ha trovato dei riscontri molto positivi nei soggetti, sia istituzionali sia nel mondo delle imprese e dei consumatori, con cui BMTI sta collaborando: ciò crea le condizioni per un’ulteriore accelerazione dei servizi da sviluppare e da mettere a loro disposizione, rendendoli il più possibile accessibili, personalizzabili e facili da utilizzare. Non per divinare il futuro, quindi, ma per orientarsi e avere il maggior numero di dati e conoscenze possibili per prendere decisioni, facendo sì che non sia inutile la nota predica di Luigi Einaudi, prima conoscere, poi discutere, poi deliberare (L. Einaudi, “Prediche inutili”, 1955).

Riccardo Cuomo e Gianluca Pesolillo

Riccardo Cuomo - Direttore Generale di BMTI / Gianluca Pesolillo - Dirigente Area Studi, Prezzi e Servizi Informativi di BMTI

Registrato al Tribunale di Roma il 19/09/2018, n. 155
Direttore: Roberto Serrentino

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