Lo sport, da sempre strumento di aggregazione ed esaltazione sociale dei popoli, trova nel tempo un arbitro incontrovertibile e testimone della storia, ispiratore di poeti, filosofi e pensatori, tanto che Voltaire lo erge nel suo aforisma a galantuomo, assegnandogli il nobile ruolo di colui che ristabilisce la verità, ripara i torti, cura ogni cosa e dà ragione ai giusti.
The Chukker Company, ovvero la compagnia del tempo, nasce dalla passione per il polo, sport che fonde l’uomo con il cavallo e la natura, quindi con il territorio. La scelta del nome non è stata certo casuale. Difatti del tempo ne facciamo un valore, un’opportunità, ma soprattutto, un simbolo di cambiamento.
Momento decisivo che decreta le sorti e la gloria di vinti e vincitori, il Chukker è uno dei quattro tempi nel gioco del polo, ma per noi trascende la mera dimensione sportiva per abbracciare una visione più ampia e significativa del tempo stesso. Per questo abbiamo dato vita all’Italia Polo Challenge, un circuito di tornei di polo disputati nelle città più suggestive della nostra bella Italia, con l’obiettivo di promuovere lo sport e creare una cultura sportiva nella società, valorizzare l’ambiente che ci circonda, lasciando un segno indelebile nel tempo. Coinvolgiamo attivamente privati e aziende, sponsor, istituzioni e associazioni, per far vivere loro un’esperienza unica di sport e cultura attraverso la partecipazione a eventi sportivi, team building o anche corsi di doma, sperimentando così il rapporto diretto con l’animale e rafforzando l’imprescindibile valore del rispetto che l’uomo deve alla natura.
Scandendo i momenti dello sport, arte onorevole per sua stessa natura, il tempo oltrepassa quindi il senso della misura, diventando non solo veicolo di cambiamento e miglioramento, ma anche di inclusione. Perché, e qui sveliamo una curiosità sul gioco del polo, le squadre possono essere miste senza sminuire, anzi esaltando, la qualità di questo sport che unisce culture e giocatori di tutto il mondo. A ragion veduta, Winston Churchill usava dire che un handicap a polo è un passaporto per il mondo.
Lo sport è quindi strumento indispensabile per la creazione di valore che sia sostenibile per la società, il territorio e tutti gli stakeholders coinvolti. Un movimento frutto di un’azione corale volta a lasciare un’impronta positiva e di crescita, a testimonianza che da una collaborazione virtuosa che coinvolge istituzioni e privati, si può e si deve generare valore. In fondo lo sport trasforma ogni evento in un’occasione imperdibile per creare connessioni significative e promuovere uno stile di vita attivo e consapevole.
Elemento portante del PIL nazionale, rappresentandone l’1,3%, il cui 10% è orgogliosamente prodotto dagli sport equestri, lo sport si traduce in termini occupazionali in 400mila addetti, distribuiti tra oltre 15mila imprese private, circa 82mila enti non profit e quasi 900mila volontari. Questi i dati del “Rapporto Sport 2023”, una ricerca sull’industria sportiva promossa dall’Istituto per il Credito Sportivo e da Sport e Salute; tuttavia, ai fini della nostra riflessione, è importante soffermarsi su un dato: “Il segmento core, vale a dire la gestione di impianti, club sportivi, palestre e altre attività (quali la promozione di eventi sportivi), contribuisce al valore aggiunto di settore per 3,4 miliardi, di cui il 79% generato dalle imprese private, a fronte di una quota del 21% riconducibile alle Amministrazioni Pubbliche e alle Istituzioni private senza fine di lucro”.
Appare evidente che il margine di crescita sia esponenziale e, come sottolineato in precedenza, una più ampia e coraggiosa azione congiunta, che veda protagonisti istituzioni e privati, contribuirebbe a un maggiore sviluppo dello sport, sfruttando appieno la capacità moltiplicativa del business sportivo, vale a dire quel processo di produzione di valore intrinseco di questa industria, che analogamente a quanto avviene nello svolgimento di alcune pratiche sportive, può correre a tempi da record, ma bisogna allenarsi!
Fondamentale sarà quindi il “Chukker”, pardon il tempo di attuazione di politiche sportive basate su una visione lungimirante e aperta al dialogo, altresì audaci e veloci, tali da garantire l’agilità dell’azione privata ed esaltare l’impatto dello sport sul tessuto sociale e sullo sviluppo economico del paese. Ciascuno responsabilmente, deve giocare un ruolo non solo attivo ma proattivo in questa missione. Noi ne abbiamo fatto una ragione e un nome, perché ne siamo sicuri, è giunto il tempo dello sport.