Hanno detto… sul numero 59, novembre 2023 • anno 5

Mario Venezia
Le ingenti risorse già oggi destinate al popolo palestinese vengono amministrate privilegiando l’importazione di sistemi missilistici, la costruzione di una città sotterranea per consentire il rifugio dei miliziani. Ben poco rimane ai civili, ai quali andrebbero destinate anche ulteriori risorse, non solo monetarie. La capacità di dialogo, impossibile con chi vuole distruggerti, potrebbe essere ripristinata anche grazie all’intervento dei diversi attori economici, già protagonisti dei summenzionati accordi. 
Non lasciamo spazio a chi vuole la morte per la morte; la legge del taglione non ha futuro.
Pace: Shalom (in ebraico), Salam (in arabo).

Andrea Reale
Ogni volta che la democrazia, la separazione dei poteri e lo stato di diritto sono minacciati, ogni giudice ha il dovere di parlare in difesa della indipendenza della magistratura e dell’ordine costituzionale, anche su questioni politicamente sensibili, specialmente quando esse involvono diritti fondamentali dell’essere umano (così, di recente anche l’opinione n. 25/2022 del 2.12.2022 adottata dal Consiglio Consultivo dei giudici europei).
Anche i magistrati italiani, specialmente coloro che hanno incarichi di rappresentanza associativa e istituzionale della categoria, devono rivendicare questo diritto/dovere, nei limiti sopra indicati, specialmente in un periodo storico dove veementi sono gli attacchi alla giurisdizione e allo Stato di diritto anche nei Paesi liberaldemocratici europei.

Antonio Misiani
Sarebbe servito un robusto pacchetto di misure contro il carovita e per la difesa del potere d’acquisto dei redditi. Niente di tutto questo, salvo la proroga del taglio del cuneo fiscale e poco altro. Era necessaria una iniezione di risorse fresche sulla sanità, la scuola, le politiche di coesione sociale. Si preferisce invece impegnare oltre 4 miliardi per una inutile revisione dell’IRPEF di cui nessuno o quasi si accorgerà. Tirare a campare: è questa la filosofia di questa legge di bilancio. Si prende a calci la lattina nella strada, cercando di scavallare le elezioni europee e rinunciando ad esprimere una qualche visione del futuro del Paese. È un errore. Che ci porterà dritti verso un binario morto.

Lavinia Mennuni
Il presente complesso scenario internazionale accresce la instabilità del quadro economico con le questioni europee ed italiane afferenti gli approvvigionamenti energetici, il perdurare, pur se con miglioramenti, del tasso di disoccupazione, le disparità tra nazioni dell’Eurozona, elementi che compongono il contesto su cui si staglia la proposta di riforma della Governance Europea con le regole del Patto di stabilità e crescita, attualmente sospese e che torneranno in vigore il 1 gennaio 2024.
Continueremo a rappresentare le evidenti criticità che derivano da una riforma che rischia di portare l’Unione Europea nella direzione di attenzionare la stabilità senza tuttavia favorire alcuna crescita economica, ma senza crescita viene meno anche la stabilità.

Corrado Gatti
La sostenibilità, quale tema ampio, attuale e apprezzato per il tramite di indicatori quali i fattori ESG (dove, E – Environmental fa riferimento alla componente ambientale, S – Social alla componente sociale e G – Governance alla componente di governo societario), ha assunto una crescente rilevanza nell’economia e nella finanza, sulla scorta di considerevoli impulsi normativi e sociali. Tale rilevanza si inserisce in più ampio quadro di esigenza e di attenzione nella società agli aspetti legati alla sostenibilità, intesa quale sviluppo economico e sociale che consente la soddisfazione di bisogni presenti (economici, ambientali e sociali) senza compromettere quella delle generazioni future.
La relazione sostenibilità-valore economico richiede l’assunzione di una prospettiva più ampia, non certo esente da criticità, che considera nelle tradizionali metodologie di valutazione nuovi elementi e nuove informazioni, non finanziarie, come quelle ESG, al fine di migliorare, dal lato dell’impresa, i processi decisionali, strategici e organizzativi e, dal lato degli investitori, le scelte di portafoglio.

Paolo Cento
Alla fine di questa vicenda cosa rimarrà nell’opinione pubblica? Temo l’idea che si possa scommettere su tutto e in ogni modo; un pessimo esempio per le nuove generazione.
E il mondo del calcio? Un’altra occasione persa per ripensare ad una riforma strategica che deve partire dalle forme pubblicitarie per arrivare ai regolamenti e alle sanzioni senza sottovalutare la rivoluzione che arriva con la decisione dell’Arabia Saudita di entrare nel calcio italiano con ingenti investimenti anche di sponsorizzazioni e non solo di acquisto di cartellini di giocatori e allenatori.

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