RAI, servizio pubblico e Commissione di Vigilanza

La Commissione di Vigilanza verifica l’operato della RAI nello svolgimento dei compiti di servizio pubblico e ha il potere di proporre quesiti, deliberare atti di indirizzo, audire i suoi componenti e promuovere indagini conoscitive. Uno dei principali compiti dell’organo bicamerale è tuttavia quello di rendere un parere sullo schema di contratto di servizio tra il Ministero del Made in Italy e la stessa RAI, cioè l’atto in cui vengono individuati i compiti che la Rai dovrà svolgere nel successivo quinquennio.
Il potere sanzionatorio in caso di inadempimento è attribuito per legge all’AGCOM, ma la Commissione, che deve essere periodicamente informata delle attività svolte, ha il potere/dovere di avere informazioni puntuali anche nell’ottica di promuovere atti di indirizzo correttivi e vincolanti, in qualsiasi momento.
È chiaro che il servizio pubblico ha una mission che va molto oltre quella dei suoi competitor privati, che hanno finalità puramente commerciali. Avere determinati obblighi in termini di copertura informativa sui territori, tutela del pluralismo e delle minoranze, solo per fare alcuni esempi, può apparire un limite ma può essere anche una grande opportunità. I successi del servizio pubblico registrati sul fronte della divulgazione storica e scientifica, così come sull’inchiesta giornalistica, ne sono la riprova. Certamente spesso la disponibilità economica dei privati consente di essere più competitivi sul mercato dei diritti televisivi e dell’ingaggio di artisti, ma la RAI ha tutte le carte in regola per affrontare queste sfide se sostenuta adeguatamente.
Stiamo lavorando al parere sul contratto di servizio affinché ci sia la dovuta considerazione per tutte le sfaccettature di una società in cambiamento come quella italiana. Particolare attenzione dovrà essere riservata ai giovani e ai minori, sia in termini di contenuti sia in termini di engagement. Uno dei temi che vorrei fosse centrale in generale nella narrazione del servizio pubblico è quello del lavoro: dalle crisi industriali fino alle opportunità legate all’intelligenza artificiale, alle nuove tecnologie e ai green jobs.
Il fatto che la RAI possa essere condizionata dai partiti politici e, soprattutto, dal Governo è una polemica che torna periodicamente. È chiaro che, senza una riforma seria e condivisa della governance, ci saranno sempre contrasti anche sui palinsesti. Ma dirò di più: è necessario giungere a una definizione di servizio pubblico condivisa e al passo con i tempi ed è essenziale per una riforma organica. Anche per questo promuoveremo come Commissione di Vigilanza gli Stati Generali del servizio pubblico in autunno in accordo con la RAI.

Barbara Floridia

Presidente della Commissione parlamentare di Vigilanza RAI

Registrato al Tribunale di Roma il 19/09/2018, n. 155
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