L’abuso d’ufficio, il timore della firma dei funzionari pubblici, il PNRR e l’esigenza di una giustizia umana sono i principali temi toccati in occasione dell’inaugurazione dell’anno giudiziario della sezione giurisdizionale per il Lazio della Corte dei conti.
Ha aperto la cerimonia il Presidente Tommaso Miele, che ricopre anche la carica di Presidente aggiunto della Corte dei conti, il quale, dopo aver sottolineato il ruolo di garanzia attribuito alla Corte dalla Costituzione, si è soffermato sull’innovazione legislativa introdotta nel 2022, il c.d. “scudo erariale” relativo alla custodia, amministrazione e gestione delle risorse economiche oggetto di congelamento nell’ambito delle sanzioni alla Russia.
La relazione del Presidente Miele è quindi proseguita nell’annoverare i giudizi di responsabilità, che hanno avuto ad oggetto le fattispecie più diffuse, quali: l’erogazione di contributi pubblici per l’efficientamento energetico risultati di illecita percezione da parte di società spesso fallite; l’affidamento di appalti, a margine dei quali si sono sovente registrati episodi di corruzione o concussione; l’illegittima erogazione di finanziamenti europei; casi di assenteismo da parte di dipendenti pubblici, per poi soffermarsi sul centrale tema della corruzione, che rappresenta un male endemico della nostra pubblica amministrazione, agevolata da una legislazione alluvionale poco chiara e farraginosa.
Ma ciò che è stato più apprezzato e accolto con un lungo applauso conclusivo, è stato l’intervento di Miele sull’esigenza di una giustizia umana. Miele ha sottolineato come “Il nostro Paese vive da anni una crisi della giustizia che si riflette nella vita sociale, nella politica e nell’economia, sulla tutela dei diritti e delle garanzie. Da troppi anni la nostra società è permeata da un giustizialismo alimentato da una sorta di voglia di vendetta, da odio sociale, che si sta quasi affermando come fine ultimo della giustizia”.
Ma è andato oltre, scoprendo quel volto umano, che molti magistrati dovrebbero avere nell’adempimento delle proprie funzioni per consentire un recupero di credibilità ed affidabilità dell’istituzione da tempo sbiadita, considerato che un cittadino su tre non ha più fiducia nella magistratura: “Il giudice non deve dimenticare che dietro le carte di un processo, dietro ad un fascicolo pieno di carte, ci sono persone e famiglie che soffrono la pena del processo, soprattutto se innocenti, persone a cui vanno date risposte in tempi ragionevoli, in tempi quanto più possibile brevi. Il tempo che scorre è già una condanna, specie se già il solo fatto di essere sottoposti ad un processo viene comunque strumentalizzato, attraverso una micidiale macchina del fango, sui media e sui social network.”
E così ha concluso Miele, rivolgendosi ad un uditorio quanto mai attento: “gli amministratori e i dipendenti pubblici non devono guardare alla Corte dei conti, nelle sue diverse funzioni, con timore o con diffidenza. Essi devono, piuttosto, vedere nella Corte dei conti una risorsa, la migliore e più sicura alleata per realizzare e garantire quei diritti alla legalità, al buon andamento, all’imparzialità dell’azione amministrativa, e alla corretta gestione delle risorse pubbliche che la Carta costituzionale ha voluto garantire ed assicurare a tutti i cittadini”.
Ha fatto, quindi, seguito l’intervento del Procuratore Regionale Pio Silvestri, che ha dato atto delle attività della Procura, indicando con puntualità di argomentazione e numeri precisi gli illeciti aventi ad oggetto, fra l’altro, l’utilizzo improprio di contributi pubblici, gli appalti nel settore dei servizi, dei lavori pubblici, della sanità e della gestione dei rifiuti, esplicitando casi circostanziati, che hanno interessato soggetti che rivestivano la qualifica di pubblico ufficiale, citando aziende come l’AMA, la Fiera di Roma e l’Autorità Portuale di Civitavecchia. Fra i dati presentati, le 1.890 istruttorie pendenti al 1° gennaio 2022 e le 724 nuove istruttorie aperte nel 2022 con 2.522 archiviazioni disposte in via preliminare e 5.639 decreti di equa riparazione.
Hanno fatto, quindi, seguito altri autorevoli interventi, fra questi Roberto Benedetti, Presidente della Sezione Regionale di Controllo per il Lazio e Francesco Fimmanò, ordinario di diritto commerciale membro uscente del Consiglio di Presidenza della Corte dei conti, che si è congedato, essendo venuto a scadenza il suo mandato istituzionale, con la simpatia e il garbo istituzionale che gli sono propri.