Video del Convegno “Professionisti e responsabilità civile”
https://youtu.be/DPIOs8xR3Vw?t=14617
Video del primo intervento di Roberto Serrentino https://www.youtube.com/watch?v=DPIOs8xR3Vw&t=15373s
Video del secondo intervento di Roberto Serrentino https://youtu.be/DPIOs8xR3Vw?t=17232
Intervento di Roberto Serrentino ripreso da Askanews:
Salone Giustizia, Serrentino: perimetrare responsabilità civile commercialisti
Appello del direttore di Dimensione Informazione al neoministro Nordio
Roma, 25 ott. (askanews) – Un appello al neoministro della Giustizia Carlo Nordio sulla richiesta presentata al suo predecessore Marta Cartabia da parte del Consiglio Nazionale dei Dottori Commercialisti di un intervento normativo per perimetrare la responsabilità civile dei commercialisti nei collegi sindacali e delimitare nel quantum i danni economici, cui possono essere chiamati a rispondere.
Questa la conclusione di Roberto Serrentino, commercialista e professore di diritto tributario, nonché Direttore di Dimensione Informazione, al suo intervento al Salone della Giustizia nel Convegno su “Professionisti e responsabilità civile”. La giurisprudenza ha assunto negli anni posizioni non sempre univoche. È passata dall’ascrivere responsabilità in capo al commercialista-revisore per il solo fatto di ricoprire la carica di sindaco, contestando una culpa in vigilando tout court, a cercare, invece, un sinallagma concreto tra comportamenti (commissivi o omissivi) dello stesso ed il danno effettivamente determinatosi.
Sul fronte della consulenza, ha continuato Roberto Serrentino, è bene che il commercialista sia altamente specializzato per non incorrere in azioni di responsabilità, considerate le numerose e diverse problematiche cui può essere chiamato a fornire assistenza alla propria clientela, ovvero il proliferare di norme, spesso inserite in provvedimenti eterogenei, che di certo non agevolano un puntuale aggiornamento professionale.
Ugualmente, ha sottolineato Roberto Serrentino, è opportuno che, non solo i mandati professionali siano analitici e capillari nel definire l’attività richiesta al commercialista, ma che questi lasci anche evidenza dell’assistenza fornita, dei consigli dati e dei rischi che il cliente andrebbe ad assumere nel caso decidesse deliberatamente di orientarsi verso una o altra soluzione, come prospettate dal proprio consulente.