Hanno detto… sul numero 34, ottobre 2021 • anno 3

Roberto Serrentino
Il cosiddetto candidato della società civile, per essere apprezzato, deve avere un vissuto di impegno pubblico, acquisito competenze e dimostrato di essere un buon amministratore. Deve aver assunto impegni diretti anche nell’associazionismo, nel volontariato o rappresentanza ad alti livelli, altrimenti è decisamente meglio candidare il politico di professione.
Non si ingannino gli elettori e non si offenda la loro intelligenza. La politica non è qualcosa di astratto o evanescente, che consente ai politici di prenderne le distanze e dire che oggi non interessa più, o non dà risposte, o è lontana dai cittadini.
Sono proprio loro, i politici, persone fisiche con le proprie storie, esperienze, competenze e scelte operate sul campo e nel tempo, che devono risultare credibili.
La sconfitta di certi candidati deve, quindi, far riflettere, ancora una volta, sulla formazione politica.
Il partito degli elettori è un partito a cui molti non aderiscono, essendo quello dei non elettori che fa la differenza nel silenzio dirompente del dissenso per la classe politica.

Laura Delli Colli
Credo che scegliere di mantenere anche nel momento più difficile il cuore della Festa all’Auditorium sia stata la strada giusta. Se però un Festival nasce per la città, è fisiologico spingere anche l’acceleratore verso le sale e aprirsi a realtà diverse, dal carcere agli ospedali, dalle periferie al centro, anche in una regione che, come dice il suo slogan, è ‘terra di cinema’.
La sfida più forte è riportare il pubblico in sala e convincere gli spettatori che, con i protocolli, le mascherine e soprattutto il Green Pass, i cinema sono luoghi sicuri, perfino più di tanti mezzi di trasporto.
Non dimentichiamo che Roma è negli occhi e nella memoria del mondo grazie a film indimenticabili e Cinecittà ha un marchio di qualità che attraversa l’oceano, per questo bisogna investire sempre di più sull’attrazione dei grandi set internazionali a Roma, ma soprattutto fare della cultura una priorità, consapevoli che La Grande Bellezza non è solo un titolo da Oscar, ma il senso di un cinema che dialoga col mondo e di una ricchezza ‘storica’, che nel cinema non ha solo radici profonde, ma un futuro ancora tutto da costruire.

Angelo Camilli
Abbiamo fatto presente che la Città non può perdere l’occasione del Recovery Plan (che solo per gli investimenti diretti prevede per Roma 800 milioni), per il quale bisognerà dotarsi di una struttura organizzativa e di competenze in grado di elaborare piani credibili. Roma ha bisogno di una visione per il futuro, di nuove progettualità e di grandi eventi, come il Giubileo del 2025 e l’Expo 2030, in grado di restituire un nuovo impulso alla città, ma anche a tutto il Paese.
Tra le proposte più immediate per il prossimo Sindaco c’è l’istituzione di un “delegato” allo sviluppo industriale della città: un “city manager” per le grandi aree industriali e direzionali, che si occupi anche del percorso verso il Consorzio industriale unico regionale, una figura di riferimento per il mondo produttivo romano.
Con questo documento, abbiamo cercato di offrire un contributo per guardare oltre le emergenze e il racconto stereotipato di una Capitale indolente e inefficiente, che deve risolvere certamente le sue criticità, ma dandosi nuovi traguardi e nuovi obiettivi di crescita e benessere.

Giusy Versace
Lo sport non è solo importante volano per l’economia e il turismo, è un prezioso strumento educativo e d’inclusione sociale. Un diritto riconosciuto universalmente anche dalla Convenzione Onu del 2006 sui diritti delle persone con disabilità. Oggi più che mai lo Stato deve garantire e tutelare questo diritto, ed è anche per questo motivo che lo scorso aprile ho depositato una proposta di legge con cui chiedo di inserire il diritto allo sport in Costituzione.
Lo sport aiuta a trasformare i messaggi rendendoli ancora più potenti ed efficaci.
Le medaglie si costruiscono, non si improvvisano.
Qualcuno di molto più importante di me un giorno disse: “Lo sport ha il potere di risvegliare la speranza dove prima c’era solo disperazione”. Mai frase fu più azzeccata. Gli stessi Giochi paralimpici di Tokyo aiutano a guardare la disabilità non come un peso per la società bensì come una risorsa; hanno dimostrato ancora una volta che la disabilità sta negli occhi di chi guarda.

Ugo Utopia
La riforma Cartabia presenta oggi una novella molto interessante, soprattutto in un contesto globale in cui la comunicazione è tutto e i motori di ricerca fanno da bibbia.
Ai sensi di questa novità inserita nella riforma della giustizia penale, chi è stato oggetto di un provvedimento di assoluzione, o di proscioglimento da un’accusa o anche di archiviazione, può richiedere che le notizie che lo riguardano siano deindicizzate, in pratica, completamente cancellate dall’informazione web.
È sicuramente un atto di civiltà, che non può che essere salutato con favore.
Il testo della novella, come predisposto in sede di riforma del processo penale, non appare tuttavia completo, tralasciando qualsivoglia riferimento all’istituto della prescrizione.
Quindi, richiamando anche l’art. 17 del Regolamento generale sulla protezione dei dati, se garanzia piena ci deve essere, che garanzia sia e le fattispecie di cui al diritto all’oblio siano ampliate, comprendendo chiaramente anche la prescrizione del reato.

Andrea Ferretti
In questo scenario particolarmente delicato per le PMI, diventa fondamentale l’atteggiamento che assumerà la BCE. Infatti, nei momenti più delicati della crisi, BCE ed EBA (European Banking Authority) avevano correttamente assunto un atteggiamento più soft nei confronti delle banche vigilate, sia per quanto concerne i requisiti patrimoniali, sia per quanto riguarda le moratorie sui prestiti concessi dalle banche alle imprese. Relativamente a quest’ultimo punto, ad esempio, era stato “congelato” l’obbligo di classificare automaticamente le moratorie in credito Forborne (credito tollerato) con pesanti conseguenze per le aziende “marchiate”. Il punto è che, poiché come visto l’emergenza delle imprese non è affatto finita, la conferma di un atteggiamento “accomodante” da parte della vigilanza nei confronti delle banche diventa fondamentale. E questo perché concede agli Istituti quell’elasticità necessaria per valutare le aziende in difficoltà caso per caso, senza automatismi che impongano riclassificazioni massive a credito deteriorato.

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Registrato al Tribunale di Roma il 19/09/2018, n. 155
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