Elezioni passate, elezioni future:
analisi e prospettive

Alle recenti elezioni regionali, con il forte valore politico che le accompagnava, hanno fatto seguito tutta una serie di analisi e valutazioni.

La mia personale si pone nel campo di osservazione dell’area politica di centro-destra, nella quale mi sono sempre riconosciuto quale moderato, cattolico praticante, tutt’altro che giustizialista e liberale nelle scelte di politica economica.

La compagine di governo con Nicola Zingaretti in testa ha messo in risalto il risultato di Stefano Bonaccini, al cui carisma va in gran parte il merito della vittoria, considerato che l’errore del centro-destra è stato quello di esasperare il significato politico della tornata, favorendo il voto disgiunto di “soccorso”, che ha svuotato gli altri candidati ed in particolare i 5 Stelle.

D’altra parte, non si può non evidenziare come la grande presenza di Salvini abbia portato la coalizione di centro-destra ad un sostanziale testa a testa (la differenza tra le coalizioni è stata solo di 50.000 voti), unico nella storia repubblicana, in una regione che vedeva la vittoria costante della sinistra con valori superiori al 60%.

E poi, poca rilevanza è stata data alla vittoria di Iole Santelli in Calabria, prima donna eletta Presidente di Regione nel Sud Italia. Qui si è avuto un totale ribaltamento dei risultati elettorali che avevano visto vincere il centro-sinistra nella tornata precedente, con un risultato pari al 61% a fronte del 23% per la componente di centro-destra.

La vittoria delle elezioni in Calabria rappresenta l’ottavo successo del centro-destra nelle ultime nove elezioni regionali.

Nell’analisi delle liste spicca indubbiamente il risultato negativo del Movimento 5 Stelle che, con il 4,7% in Emilia Romagna ed il 6,5% in Calabria (alle politiche aveva preso il 45%), mostra un crollo verticale, frutto dei litigi interni e delle sue infinite contraddizioni.

Nell’ambito del centro-destra, oltre alla netta affermazione della leadership personale di Matteo Salvini, continua la progressiva crescita di Fratelli d’Italia ed il calo costante di consensi per Forza Italia (2,5% in Emilia), che si mostra incapace di riorganizzarsi.

Giorni non facili attendono il premier Conte nel portare avanti l’agenda di governo tra la volontà del PD di capitalizzare politicamente il risultato e la necessità del nuovo “reggente” Vito Crimi di valorizzare le istanze storiche del Movimento. In questo contesto si inserisce anche l’iniziativa di Matteo Renzi che mette in evidenza le tante incongruenze della maggioranza (riforma della giustizia, nodo autostrade, ILVA, Alitalia, riforma fiscale…).

Tutto ciò ha portato addirittura ad ipotizzare (come ha fatto Renato Brunetta) che su determinati temi (abolizione della prescrizione in primis) si possa formare in aula una maggioranza costituita dal centro-destra, Italia Viva ed “esuli” 5 Stelle.

Inoltre, verrà sempre più richiesto a Zingaretti un chiarimento del suo ruolo oggi diviso tra Segreteria del PD e Presidenza della Regione Lazio. Una regione importante e problematica come il Lazio richiede un Presidente che possa dedicarsi al suo delicato compito a tempo pieno. La recessione economica è oramai stabile (PIL regionale meno 0,2%) anche a causa delle altissime addizionali IRPEF regionali (le più alte d’Italia – fino al 3,33%). Malgrado la prossima uscita dal piano di rientro, la sanità regionale è in grande difficoltà con la perdita, negli anni, di circa 10.000 tra medici ed infermieri e con la conseguente diminuzione dei servizi ed allungamento delle liste d’attesa. L’inerzia della Regione Lazio sul fronte rifiuti (dei 4 termovalorizzatori previsti ve ne è solo uno funzionante), che si somma alla pessima amministrazione comunale, sta portando la nostra capitale ad un degrado oramai sotto gli occhi di tutti.

In questo contesto politico, molti ed articolati saranno gli appuntamenti politici previsti per il 2020.

Si inizierà con le elezioni suppletive per la Camera dei Deputati per il Collegio I di Roma – Centro, lasciato libero da Gentiloni. Qui il 1 marzo si sfideranno su temi economici e sui mali della Capitale il Ministro dell’Economia Roberto Gualtieri per il PD e il tributarista Maurizio Leo per Fratelli d’Italia, in una competizione di grande significato politico. Successivamente gli italiani verranno chiamati il 29 marzo ad esprimersi attraverso un referendum sulla legge costituzionale di riduzione del numero dei parlamentari.

La “kermesse” elettorale avrà però il suo culmine nella tarda primavera quando, insieme al primo turno delle amministrative, si avranno le elezioni in sei regioni: due guidate attualmente dal centro-destra (Veneto e Liguria) e quattro dal centro-sinistra (Marche, Toscana, Puglia e Campania).

Nella Capitale, infine, ci saranno anche le elezioni nell’undicesimo municipio, in cui il Presidente pentastellato si è recentemente dimesso. Questa elezione sarà un importante test in vista delle amministrative che si svolgeranno il prossimo anno per l’elezione del sindaco (scontro MeloniCalenda?), che dovrà guidare Roma verso il Giubileo del 2025. Speriamo finalmente in modo autorevole e capace.

Stefano De Lillo

senatore della Repubblica Italiana nella XVI legislatura

Registrato al Tribunale di Roma il 19/09/2018, n. 155
Direttore: Roberto Serrentino

© Copyright 2024 | Dimensione Informazione
Tutti i diritti riservati

Privacy Policy Cookie Policy Cambia preferenze

Contatti:
Viale Giuseppe Mazzini, 134 - 00195 Roma
Telefono: 06.37516154 - 37353238
E-mail: redazione@dimensioneinformazione.com