Convegno su
“Il sistema economico italiano tra autonomia differenziata e centralismo burocratico”

 

Focus sulla legge quadro relativa all’autonomia differenziata delle regioni e alla regolamentazione normativa dei livelli essenziali delle prestazioni, dei costi standard e del fondo perequativo.

Questo il tema del convegno organizzato dallo Studio Di Pardo, che ha visto confrontarsi:

    • Roberto Serrentino, Professore di Diritto tributario e Direttore di Dimensione Informazione;
    • Francesco Boccia, Ministro per gli Affari regionali e le autonomie (contributo video);
    • Giulio Tremonti, Presidente Aspen Institute Italia;
    • Matteo Richetti, Senatore, Commissione igiene e sanità;
    • Edoardo Rixi, Deputato, Commissione trasporti, poste e telecomunicazioni:
    • Salvatore Di Pardo, Avvocato, titolare Studio legale Di Pardo.

I lavori, moderati da Fabrizio Frullani di RAI TG2, sono stati aperti da Roberto Serrentino, che ha fatto il punto sull’attuazione del federalismo fiscale dalla riforma costituzionale del 2001, passando per la legge n. 42 del 2009 fino ad oggi, concludendo con un giudizio sospeso sull’attuale provvedimento quadro, che necessita dei contenuti tecnici in riferimento agli specifici aspetti da regolamentare come, ad esempio, LEP e costi standard.

Il Ministro Francesco Boccia, attraverso un video messaggio, ha sostanzialmente evidenziato la coerenza della legge in esame con il dettato costituzionale, predisposto proprio con l’obiettivo di raggiungere un’autonomia differenziata che responsabilizzi i territori e contribuisca a combattere le disuguglianze territoriali.

Giulio Tremonti, definendo “devastanti” le leggi Bassanini, rifacendosi al trattato di Maastricht e citando il giurista Calamandrei, ha sottolineato come già nell’art. 117 (ante modifica) della Costituzione fosse prevista la possibilità di aggiungere altre competenze in capo alle regioni.

Edordo Rixi ha sottolineato la necessità che ci siano compartecipazioni importanti delle realtà locali, soprattutto nel campo delle infrastrutture, nelle scelte statali; il federalismo deve consentire che ci sia remuneratività degli investimenti e gli interventi devono essere non meramente ideologici, ma pragmatici per far sì che l’Italia possa tornare a essere leader nel settore dei trasporti e delle infrastrutture.

Matteo Richetti ha puntato il dito sull’assenza di chiarezza nell’affrontare la tematica, atteso che si parla indifferentemente di regionalismo, regionalismo differenziato e devoluzione; il rischio è un aumento del contenzioso sulle materie e il trasferimento di competenze, per cui le regioni potrebbero non avere risorse sufficienti per sostenere le spese; da qui l’invito a fermare l’iter normativo per approfondire il provvedimento e capire meglio anche il tema delle maxi regioni.

Salvatore Di Pardo ha posto l’accento sulla determinazione dei LEP, dei costi standard, nonché sul finanziamento del fondo perequativo; in particolare, l’algoritmo oggi utilizzato prevede 70 variabili, risultando non chiaro e poco trasparente con l’effetto di produrre evidenti sperequazioni che vengono palesemente a ledere principi di portata costituzionale.

Leggi la locandina:

 

Guarda il video: https://youtu.be/cxPMvMVQ4ME?si=IenSpAy9dy_Fi9_r

 

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