La conoscenza, intesa come capacità di saper raccogliere e interpretare tutti i dati possibili prima di formulare un giudizio, rappresenta lo strumento più potente di cui disponiamo per raggiungere nel mondo una sicurezza sempre maggiore. A tal proposito, è utile confrontarsi su cosa John Dewey intendeva per atteggiamento scientifico: «se lo definiamo per negazione, è libertà dalla schiavitù, dall’abitudine, dal pregiudizio, dal dogma, dalla tradizione accettata in modo acritico, dal puro egoismo. In termini positivi è il desiderio di ricercare, esaminare, discriminare, tracciare conclusioni solo sulla base dell’evidenza, dopo essersi presi la pena di raccogliere tutti i dati possibili». Nella presente epoca di transizione, la mancanza di un “atteggiamento scientifico” sembra invece prevalere. Il risultato è spesso rappresentato dalla formulazione di astratte generalizzazioni che forniscono risposte semplici a problemi complessi. Sempre più ci troviamo in presenza di modalità logiche che soppiantano il pensiero critico, che fanno retrocedere il dubbio, che conferiscono onniscienza. Sempre più persone postano le loro verità assolute sui social network. Al contrario, l’atteggiamento scientifico, inteso come aperto e comprensivo, scevro da pregiudizi e pronto a saggiare e a mutare le proprie idee a contatto con l’esperienza, si identifica con la razionalità democratica, ossia con una libera discussione e sul pluralismo.
In tale ottica, quale commissario straordinario dell’Istituto di Studi Giuridici del Lazio “Arturo Carlo Jemolo”, ente di diritto pubblico, nato nel 1987, intitolato all’illustre giurista e storico, sono consapevole della responsabilità assunta riguardo la realizzazione degli obiettivi di progresso culturale, civile e sociale che l’Istituto persegue ed è mio proposito lavorare sempre in questo senso.
Al netto della costante e strutturata attività di erogazione dei corsi, la valenza formativa dell’Istituto si concretizza attraverso la realizzazione di studi e ricerche, convegni, workshop e pubblicazione di libri. L’attività promossa in tale ambito ha il proposito di servire la collettività attraverso la produzione, lo sviluppo e la diffusione di conoscenze di elevata qualità, approfondite sulla base di rigorosi standard scientifici ed etico-professionali, allo scopo di promuovere una lettura e una conoscenza della realtà non solo giuridica, ma anche economica e sociale. Recentemente e in tale direzione, è stato introdotto un importante elemento di innovazione: l’istituzione del Centro Studi e Ricerche “Arturo Carlo Jemolo”. Quest’ultimo, ponendosi come elemento di raccordo tra il mondo politico-amministrativo e quello della ricerca, mira a favorire ed implementare l’approccio interdisciplinare allo studio e all’approfondimento di argomenti specifici in relazione alle differenti dimensioni di analisi.
La formazione del cittadino rappresenta oggi una delle sfide decisive che l’intera umanità si trova ad affrontare. In questi giorni è in discussione in Senato, dopo il positivo passaggio alla Camera dei Deputati, la proposta di legge denominata “Istituzione dell’insegnamento dell’educazione civica nella scuola primaria e secondaria e del premio annuale per l’educazione civica”. Lo scenario su cui si vuole intervenire, come sostenuto nella relazione che accompagna il testo di legge, è seriamente preoccupante. Uno studio citato nello stesso testo riporta dati allarmanti: tra i giovani di età compresa tra gli 11 e i 18 anni il fenomeno del bullismo con il 27,8 per cento è al primo posto nella classifica dei rischi connessi al comportamento dei giovani sul web, seguito dal sexting (20,1 per cento) e dall’abuso dei dati personali (24 per cento). Gli episodi di bullismo compiuti dagli studenti e dai genitori di quest’ultimi ai danni degli insegnanti sono fatti di cronaca sempre più diffusi. L’obiettivo di ripristinare l’educazione civica tra i banchi di scuola è di “farsi carico di avvicinare i giovani alla conoscenza delle istituzioni, all’inserimento nel mondo del volontariato, all’integrazione con le persone con disabilità, nonché alla partecipazione a forme vere di cittadinanza attiva fino alle forme prioritarie di educazione alla legalità”. In questa direzione, sarà attivo dal prossimo anno scolastico il progetto “L’Istituto Jemolo incontra le scuole”, un ciclo di incontri dedicato al tema della cittadinanza e della Costituzione, finalizzato ad offrire agli studenti degli istituti secondari superiori di secondo grado conoscenze e strumenti che favoriscano l’approfondimento e la riflessione sui principi e l’attualità della Carta costituzionale.
Il suffragio universale popolare non basta a garantire una democrazia di qualità, occorre che i cittadini siano informati e consapevoli dei loro diritti e dei loro doveri. I documenti elaborati a livello internazionale in materia di civic education suggeriscono in particolare la formazione di quattro competenze: la padronanza delle fondamentali conoscenze di tipo giuridico e politico; la capacità di orientarsi nei problemi sociali e culturali del nostro tempo; il rispetto delle regole proprie della vita associata; la conoscenza dei principi e dei valori su cui si basano i diritti inalienabili degli uomini. Le opinioni in gioco e i contrasti di natura ideologica e politica – come evidenziato dal prof. Giorgio Chiosso dell’Università di Torino – trovano il loro limite nel riconoscimento di alcuni valori essenziali posti alla base stessa della convivenza umana come, ad esempio, quello di democrazia (Bobbio), di giustizia (Rawls), di autonomia e integrità del soggetto (Touraine), di tolleranza. Si tratta di impostazioni etico-politiche coerenti con il principio di un progetto educativo fondato nell’orizzonte suggerito da John Dewey con il suo celebre richiamo alla “fede comune” o, come oggi si dice, “religione civile”. è intorno a questo nucleo di valori che si è venuta delineando, per esempio, negli ultimi decenni l’ipotesi della cittadinanza europea.
Fornire un contributo per la costruzione di una società basata su alcuni “valori condivisi” capace di ispirare una circolazione sociale di atteggiamenti, comportamenti, ambiti mentali coerenti con un ideale di società più giusta, è obiettivo primario dell’attività dell’Istituto di Studi Giuridici del Lazio “Arturo Carlo Jemolo”.