Portogallo,
meta dei sogni…fiscali

Prima di tutto, è necessario fare una premessa: il Portogallo non è un paradiso fiscale, bensì un paese ad alta agevolazione fiscale per le persone fisiche e giuridiche intenzionate a trasferirvi la propria residenza fiscale. Una differenza notevole perché lo Stato italiano considera coloro che trasferiscono la residenza in un paradiso fiscale (c.d. Paesi Black list) avente una tassazione inferiore del 50% rispetto a quella italiana (come stabilito dalla Legge di stabilità 2016), comunque residenti in Italia per presunzione, salvo prova contraria gravante sul contribuente.  

In riferimento ai paradisi fiscali, il Commissario Europeo per gli Affari Economici e Monetari, Pierre Moscovici, il 13 febbraio 2018 ha ribadito che “il segreto bancario in Europa non esisterà più e se qualcuno dovesse avere un conto corrente in Svizzera, le Autorità europee ne sarebbero immediatamente a conoscenza grazie al sistema automatico di scambio d’informazioni”. Per tali ragioni, il Portogallo (e le sue Regioni autonome) si è adattato a questo cambio di rotta, proponendo una tassazione altamente agevolata e numerose esenzioni che rendono il suo regime fiscale uno dei più convenienti, se non il più conveniente, dell’Unione Europea.

REDDITI NON PERCEPITI IN PORTOGALLO DA PERSONE FISICHE

Come è noto ormai, sono sempre più numerosi i pensionati italiani che si trasferiscono in Portogallo – si pensi che nel 2017 la presenza di italiani sul suolo portoghese è aumentata del 50% – per usufruire dell’esenzione dall’applicazione delle ritenute italiane sulla pensione corrisposta, così come previsto dalla Convenzione tra la Repubblica italiana e la Repubblica portoghese (Legge n. 562/1982, ratificata il 15.01.1983) per evitare le doppie imposizioni e prevenire l’evasione fiscale in materia di imposte sul reddito.

Ma le agevolazioni fiscali non riguardano solo i pensionati.

Il Portogallo è uno dei pochissimi Paesi in Europa, insieme a Malta, ad avere un programma di esenzione di imposte – Non Habitual Residence Program (N.H.R.) – estremamente conveniente per gli stranieri che si trasferiscono in territorio portoghese perché consente loro di godere dell’esenzione fiscale per 10 anni (D.L. portoghese n. 249/2009), a condizione che non abbiano già ottenuto la residenza in Portogallo a fini fiscali negli ultimi 5 anni.

Infatti, chiunque può godere dell’esenzione contributiva a condizione che i redditi non siano considerati come percepiti in territorio portoghese: in questa categoria rientrano (oltre alle pensioni) gli stipendi, i redditi professionali, gli affitti e le locazioni immobiliari, i capital gains e le royalties.

Ovviamente, per accedere al programma NHR è necessario rispettare alcune condizioni: come già anticipato, è necessario che l’interessato non sia stato tassato come residente fiscale in Portogallo negli ultimi 5 anni. Dopodiché, l’interessato dovrà aver soggiornato in territorio portoghese per più di 183 giorni o, qualora il periodo di permanenza sia inferiore, dovrà disporre di un’abitazione (in territorio portoghese) con l’intenzione di mantenerla ed occuparla come residenza abituale.

Certo è che lo status di residente non abituale non viene riconosciuto automaticamente dalle Autorità fiscali portoghesi a seguito della mera presentazione della domanda da parte dell’interessato. Bisognerà quindi attendere l’operazione di vaglio ed accertamento della sussistenza dei requisiti da parte delle Autorità locali – operazione che, in media, richiede 6 mesi – prima che l’interessato ottenga l’effettivo riconoscimento di residente non abituale e possa così beneficiare del regime di esenzione fiscale per 10 anni.

REDDITI PERCEPITI IN PORTOGALLO DA PERSONE FISICHE

Per quanto invece concerne i redditi percepiti in Portogallo (di fonte o con origine), lo status di residente fiscale non abituale in Portogallo permetterà al titolare di redditi da lavoro dipendente e/o da lavoro indipendente di beneficiare dell’applicazione di una tassa ridotta pari al 20%, a condizione che tali redditi provengano dall’esercizio di attività ad alto valore aggiunto, come da decreto del Ministro delle Finanze portoghesi.

Le attività ad alto valore aggiunto consistono in attività a carattere scientifico, artistico o tecnico, con particolare riguardo alle seguenti categorie: architetti, ingegneri e tecnici similari; artisti plastici, attori e musicisti; revisori e consulenti fiscali; medici e dentisti; professori universitari; psicologi; professioni liberali, tecniche ed assimilate; quadri superiori ed investitori.

Tuttavia, è da tener presente che il termine per usufruire delle agevolazioni fiscali per i residenti non abituali poc’anzi richiamate – previste dal Còdigo Fiscal do Investimento, approvato con il D.L. portoghese n. 249/2009 – salvo l’intervento di proroghe, scadrà il 31 dicembre 2019.

PERSONE GIURIDICHE CON RESIDENZA FISCALE IN PORTOGALLO

Come anticipato in premessa, il sistema di agevolazioni fiscali portoghese è previsto altresì per le persone giuridiche che instaurano la propria residenza fiscale in Portogallo.

In merito alla tassazione sulle attività d’impresa il governo portoghese nelle recenti manovre finanziarie ha continuato ad applicare le modifiche già iniziate nel 2013 afferenti alla diminuzione dell’imposta unica sugli utili delle imprese (IRC – imposta societaria portoghese standard per società residenti), che nel 2013 era del 25% e nel 2015 è passata al 21% e, ad oggi, è rimasta invariata.

Per le piccole medie imprese (PMI) che trasferiscono la residenza fiscale in Portogallo è prevista una tassazione del 17% applicabile ai primi 15.000 Euro di base imponibile. È prevista inoltre una tassazione aggiuntiva (Derrama Estadua, che non si applica ad associazioni, fondazioni e stabili organizzazioni) del 3% per utili superiori ad 1.500.000 Euro, del 5% per utili superiori a 7.500.000 Euro, mentre è del 7% in caso di utili superiori a 35.000.000 Euro.

Per quanto concerne invece l’imposta sul valore aggiunto (VAT), nonostante fosse stato previsto un aumento dell’aliquota negli anni successivi, è rimasta inalterata al 23%, mentre è stato stabilito un abbattimento della VAT per alcune specifiche attività (ad esempio per le attività di ristorazione), alle quali si applicherà una tassazione agevolata del 13%.

Analizzando ora le principali detrazioni consentite e i crediti d’imposta, il sistema fiscale portoghese ha previsto che le spese sostenute per generare profitti e determinati accantonamenti (inclusi crediti inesigibili e perdite di magazzino) siano deducibili dalla base imponibile delle società. Con alcune limitazioni, le perdite per riduzione di valore su crediti sono deducibili ai fini fiscali quando è stata richiesta l’insolvenza o il recupero, o i crediti sono stati reclamati giudizialmente. Le perdite fiscali possono essere riportate per 12 anni con un massimo del 50% per i redditi derivanti dal trasferimento, o dall’uso di brevetti, disegni o modelli industriali. Ulteriori incentivi fiscali sono previsti per qualificare nuovi progetti d’investimento, R&S, investimenti in immobilizzazioni e creazione di posti di lavoro, mentre le piccole imprese beneficiano anche di regimi fiscali speciali.

Negli ultimi anni, proprio in ragione delle riforme fiscali realizzate, il Portogallo ha visto un’importante diffusione della Sociedade Unipessoal por Quotas (Código das Sociedades Comerciais, Legge n. 148/2015), una forma societaria ibrida prevista dal Codice Civile portoghese e regolata dal d.l. n. 257/1996, che assume la forma tipica di impresa individuale, ma può essere diretta da una singola persona o dalla società che detiene l’intero capitale aziendale. Il successo dell’ampia diffusione di questa forma societaria deve essere rinvenuto in due aspetti fondamentali: il primo, perché alla Sociedade Unipessoal por Quotas si applicano le medesime regole previste per le società a responsabilità limitata. Conseguentemente, la responsabilità di un azionista è limitata all’importo del capitale conferito – che comunque non può essere inferiore a 5.000 Euro – consentendo così lo sviluppo di imprese soggette a maggior rischio. Il secondo aspetto fondamentale è da attribuirsi invece al fatto che la Sociedade Unipessoal por Quotas, nonostante preveda l’esistenza di un solo socio, è soggetta alla tassazione IRC.

LE REGIONI AUTONOME: AZZORE E MADEIRA

È certamente da tener presente che il Portogallo ha due regioni autonome, le Azzorre e Madeira, ove le condizioni per accedere alle agevolazioni fiscali sono le medesime viste nel corso della presente trattazione, con l’unica differenza che la tassazione può considerarsi più bassa rispetto al regime ordinario portoghese. Infatti, chi intende trasferirsi e/o aprire un’attività propria alle Azzorre, per i primi 10 anni godrà della tassazione agevolata qualora vi abbia abitato per almeno 183 giorni l’anno. Fin qui niente di nuovo. La differenza riguarda proprio la tassazione per le persone fisiche (IRS), che nella regione autonoma delle Azzorre è del 16%. Come già visto, queste agevolazioni sono dirette a favore di coloro che svolgono un’attività ad alto valore aggiunto.

Il sistema fiscale di Madeira (The International Business Center of Madeira IBC), approvato dall’Unione Europea ed in vigore fino al 2027, prevede anch’esso una tassazione IRS al 16%, mentre per l’attività d’impresa la tassazione IRC è pari al 5% sui proventi, dividendi, capital gains e perdite.

I redditi delle società di gestione di partecipazioni sociali (Holding) sono anch’essi soggetti a questo regime. Le società che invece esercitano attività industriale possono beneficiare di un’ulteriore riduzione della base imponibile imposta, pari al 50%, qualora quest’ultime contribuiscano alla modernizzazione, o alla diversificazione dell’economia regionale di Madeira, oppure contribuiscano a creare almeno 15 posti di lavoro e che li mantengano per 5 anni o, infine, qualora contribuiscano al miglioramento delle condizioni ambientali.

In definitiva, chiunque voglia trasferirsi o comunque effettuare investimenti in Portogallo, ha a disposizione tutti gli strumenti utili affinché suddette operazioni si rivelino un successo da ogni punto di vista, non solo quello prettamente economico, ma anche quello relativo ad una buona qualità di vita.

Risultato garantito.

Daria Pesce

Avvocato, Presidente Commissione Giuridica F.E.N.C.O.- Federazione Nazionale Consoli

Registrato al Tribunale di Roma il 19/09/2018, n. 155
Direttore: Roberto Serrentino

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