è caccia al tesoro per finanziare reddito di cittadinanza, pensione a quota 100, investimenti in infrastrutture e quant’altro ma, oltre ad aumentare l’indebitamento (facile esercizio!), possiamo trovare qualcosa di nuovo? Perché non introdurre nella nostra procedura penale l’istituto della cauzione, come negli Stati Uniti d’America?
Sapete quanti quattrini introiterebbe lo Stato se, nel caso di reati non gravi, il giudice potesse fissare una somma di denaro a titolo di cauzione per concedere la libertà, sia pur a tempo finché non sia intervenuta sentenza di condanna, a un detenuto in attesa di giudizio? Il nostro è il Paese europeo che “vanta” il primato del maggior numero di persone in carcere in attesa di giudizio. Sono oltre 17.000 su una popolazione carceraria di 58.000 detenuti ed hanno un costo di 137 euro al giorno. Introducendo la cauzione, per lo Stato si potrebbe ribaltare l’uscita in entrata, raggiungendo complessivamente un duplice risultato, anzi triplice. Il primo, avere meno detenuti, atteso il sovraffollamento delle carceri non più sostenibile, per cui si auspica comunque un pronto intervento del Governo. Il secondo, l’abbattimento dei costi di mantenimento dei detenuti con conseguente risparmio di denaro pubblico. Il terzo, maggiori disponibilità per lo Stato, grazie all’introito delle cauzioni. Senza considerare che, ai sensi dell’art. 35 ter dell’ordinamento penitenziario, per i detenuti in custodia cautelare è prevista la possibilità di accedere al risarcimento in denaro. La Corte di Cassazione con sentenza n. 2194/2017 ha sancito il principio della parità tra i detenuti, per cui gli 8 euro al giorno di risarcimento, originariamente previsti per i detenuti con condanne definitive in celle con spazi troppo ristretti, possono essere richiesti anche dai detenuti in attesa di giudizio, come tali innocenti fino a sentenza definitiva, che rappresentano un terzo della popolazione carceraria.
Si potrebbe obiettare che l’introduzione della cauzione determinerebbe una bella sperequazione, quale strumento a portata e in favore soprattutto delle classi agiate. Ma, mutatis mutandis, il reddito di cittadinanza non è forse un istituto a favore di classi sociali tutt’altro che agiate?
Sarebbe interessante, disponendo di dati in riferimento a detenuti in attesa di giudizio per reati minori, se si potesse svolgere una simulazione circa i vantaggi economici dell’introduzione della cauzione.
Sicuramente non si risanano i conti pubblici, ma tutto serve a concorrere a migliorare i saldi del bilancio dello Stato e poi, se in America da anni esiste questo istituto, qualcosa di buono, o anche di molto buono, c’è.
Ultima nota. Negli Stati Uniti è stata creata anche una app per poter pagare la cauzione in caso di arresto. Sono davvero avanti!
Quindi a Governo, giuristi e legulei dico, prendiamo spunto dal sistema americano, individuiamo i reati minori con le possibili relative cauzioni e calcoliamo il complessivo beneficio per lo Stato dell’introduzione di tale istituto, sia in termini economici, che di svuota carceri. Buon lavoro!